Sono 5 gli indagati

Bufera sul canile di Prato: ai domiciliari la presidente dell’associazione “Qua la zampa”

Durante l’inchiesta sono emersi alcuni illeciti amministrativi che sarebbero stati commessi ai danni dei proprietari dei cani

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È scoppiata in questi giorni una vera e propria bufera sul canile di Prato dopo l’arresto di Patrizia Nocerino poi finita ai domiciliari, così come richiesto dalla Procura dopo aver incastrato le guardie zoofile e la presidente dell’associazione “Qua la Zampa”.

Bufera sul canile di Prato: ai domiciliari la presidente dell’associazione “Qua la zampa”

Durante l’inchiesta, infatti, sono emersi alcuni illeciti amministrativi che sarebbero stati commessi ai danni dei proprietari dei cani di fatto costretti a pagare, praticamente a nero, per poter riavere indietro gli animali accalappiati dal servizio che l’associazione svolge da anni.

Dopo quanto emerso, Nocerino si è dimessa dal suo incarico ma non ha voluto rispondere a nessuna delle domande poste dal Gip durante l’interrogatorio di garanzia. 

L’inchiesta, da quanto apprendiamo, si starebbe concentrando su due aspetti della vicenda: sui soldi chiesti ai proprietari dei cani per riavere indietro l’animale e sui cani sottratti  per “presunti illeciti” che non sarebbero stati commessi dai proprietari.

Gli indagati in tutto sono 5, accusati a vario titolo di peculato, dazione per induzione, ricettazione e concorso in falso materiale in atto pubblico.

Gli episodi incriminati si riferirebbero ad un arco temporale che va dal 2019 fino all’aprile 2022. 

La vicenda giudiziaria è subito piombata nel dibattito politico. 

Ieri, infatti, il centrodestra unito ha abbandonato l’aula del Consiglio comunale di Prato contestando la mancata discusssione dei quesiti a risposta immediata sulla vicenda in corso. 

Il centrodestra unito ha abbandonato l’aula in Consiglio

 Il centrodestra haabbandonato i lavori del consiglio comunale di ieri durante la discussione del question time, sottolineando l'ennesima censura da parte della Presidenza del consiglio comunale e della giunta alle legittime richieste di chiarimento inoltrate.

 La coalizione avrebbe voluto ottenere rassicurazioni specifiche riguardo alla gestione del canile e del gattile comunali, strutture pubbliche amministrate dai soggetti indagati.

Tuttavia, la giunta ha fatto sapere che non risponderà alle domande sul canile comunale in considerazione delle indagini della Procura della Repubblica. Il centrodestra si chiede cosa ci sia da nascondere e ritiene inaccettabile la scusa fornita dalla Giunta, secondo cui l'amministrazione non potrebbe esprimersi a causa delle indagini in corso.

Ribadendo il diritto delle opposizioni e dei cittadini di sapere se il Comune di Prato abbia effettuato tutti i controlli necessari sulla struttura, il centrodestra, composto dai gruppi di Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Prato al Centro, Centrodestra, insiste sull'importanza della trasparenza in questa vicenda e non ha intenzione di arretrare.

Infine, il Centrodestra unito ha sollecitato un approfondimento su come il Comune di Prato rediga i propri report, che annualmente lo posizionano in alto nella classifica nazionale dei comuni Pet Friendly, sottolineando che, alla luce degli eventi recenti, ogni dubbio è legittimo.

La replica del Comune: massima collaborazione 

“Sin dal primo momento gli uffici comunali - si legge in una nota del Comune di Prato -  hanno garantito massima collaborazione agli inquirenti che stanno portando avanti l'inchiesta su alcuni membri dell'associazione Qua la zampa, che ha in gestione il canile comunale. L'affidamento del servizio era stato rinnovato tramite gara a fine 2022. 

La continuità del servizio sarà garantita, dato che gli animali hanno necessità di assistenza quotidiana e l'associazione è chiamata a rendere conto di come intende riorganizzarsi.
In base agli sviluppi dell'inchiesta potranno essere valutati i provvedimenti necessari.
L'Amministrazione si augura che quanto prima venga fatta chiarezza anche per tutti i membri dell'associazione stessa”.

L’attacco di Fratelli d’Italia in Regione 

Sulla vicenda è intervenuto anche Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana.

Apprendiamo che la Procura di Prato ha avviato una inchiesta giudiziaria che ha portato a sottoporre agli arresti domiciliari la presidente dell’organizzazione che gestisce il canile municipale della città. Risulterebbero poi indagate altre sei persone per reati che vanno dalla concussione al peculato.

Nell’attesa di conoscere maggiori dettagli sulla vicenda e l’esito delle indagini - ha commentato Torselli - non possiamo esimerci dal ricordare che già nel 2019 il capogruppo Belgiorno aveva sollevato dubbi in merito alla gestione del canile.

Quanto avvenuto, ci fa sollevare diverse domande. Sono stati effettuati i dovuti controlli da parte delle autorità competenti, cioè Comune e Asl, sulla gestione del canile municipale?

Poi, all’indomani della denuncia pubblica di Belgiorno, Comune e Regione hanno verificato se all’interno del canile funzionasse tutto a norma di legge?”

Il video di Italia7

 

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