Signa e Lastra

Nuovo ponte sull’Arno, i comitati: “Scelta grave procedere con il bando di gara quando ancora pende il nostro ricorso al Presidente della Repubblica”

La nota stampa congiunta di Legambiente, Vas-Vita e ambiente salute, Italia Nostra Firenze, Grasp The future, Alterpiana Fi-po-pt, Comitato Nuovo Ponte per la Piana, Associazione Sine d’Arno, Presidio no inc no aero, Orto collettivo.

Nuovo ponte sull’Arno, i comitati: “Scelta grave procedere con il bando di gara quando ancora pende il nostro ricorso al Presidente della Repubblica”
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Nuovo ponte sull’Arno, i comitati: “Scelta grave procedere con il bando di gara quando ancora pende il nostro ricorso al Presidente della Repubblica”

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa congiunta di Legambiente, Vas-Vita e ambiente salute, Italia Nostra Firenze, Grasp The future, Alterpiana Fi-po-pt, Comitato Nuovo Ponte per la Piana, Associazione Sine d’Arno, Presidio no inc no aero, Orto collettivo.

"Col presente comunicato s’intende rimarcare pubblicamente l’inopportunità della determinazione con la quale la Regione Toscana – nei giorni scorsi – ha deciso di procedere al bando di gara per l’appalto dei lavori di progettazione e realizzazione del nuovo ponte sull’Arno tra Signa e Lastra a Signa, mentre siamo tutti in attesa di apprendere gli esiti del pendente Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

Prassi e sensibilità istituzionale – in casi come questo - suggerirebbero riserbo e cautela per le più diverse e possibili decisioni della giustizia amministrativa. È evidente che gli esiti del Ricorso (sul quale il Ministero dell’Ambiente in questa fase sta predisponendo l’Istruttoria da notificare al Consiglio di Stato per la propria pronuncia in sede consultiva), ad oggi, non sono e non possono essere noti, così come non è nota una pronuncia giurisdizionale sulla richiesta di sospensiva allegata al ricorso delle Associazioni ricorrenti, Legambiente Nazionale APS e VAS Onlus.

Chi scrive non può non rimarcare, pertanto, una sorprendente mancanza di rispetto verso quell’autorità giurisdizionale che dovrà decidere sul merito del procedimento e verso i cittadini, visto che simili decisioni portano con sé il rischio di gravi ricadute sui conti pubblici. Sul piano politico, inoltre, le Associazioni ricorrenti e i Comitati sottoscrittori del presente comunicato rivendicano la propria funzione di sentinelle del territorio contro i danni ambientali irreversibili sicuramente derivanti da grandi opere come quella avversata dal citato ricorso. In questo senso, vale la pena precisare che le associazioni ricorrenti non sono certamente contrarie allo sviluppo socio economico del territorio, né tanto meno all’annosa soluzione del ponte tra Signa e Lastra a Signa.

Ricordiamo infatti che la cosiddetta “Bretellina 2016” aveva trovato un consenso pressoché unanime sul territorio, anche in ragione di uno splendido percorso partecipativo finanziato nel 2011-2012 dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana (cfr. Una città due comuni, coordinato dalla Prof. Susan George e dalla Ing. Claudia Casini).

Dal punto di vista di chi scrive appare quindi del tutto irragionevole escludere apoditticamente dalle valutazioni la soluzione "Bretellina 2016”, promossa dalla Regione Toscana stessa e approvata da tutti.

A nostro avviso l’attuale scelta di tracciato per l’attraversamento dell’Arno ha il demerito di deteriorare irreversibilmente l’integrità e la fruibilità dei due parchi urbani pubblici (Parco Fluviale di là d’Arno di Lastra a Signa e i Renai di Signa). Non è certo qui il caso di addentrarsi in analisi trasportistiche di dettaglio, ma non possiamo da ultimo non rimarcare una evenienza. Che ha il peso specifico del convitato di pietra. E cioè l’entrata in scena del contestatissimo masterplan del nuovo aeroporto di Firenze.

Questo ha determinato e determina l’esigenza di “spostare” l’area umida del Lago di Peretola (cancellata dalla pista “declinata convergente” verso la A11) nel sito del Piano Manetti, nel territorio del Comune di Signa. Questa pare l’unica vera ragione dell’abbandono della “Bretellina 2016” (che avrebbe attraversato quell’area) e del conseguente varo del nuovo progetto di attraversamento. Dal nostro punto di vista: una ragione in più per opporre una strenua resistenza a una soluzione che consideriamo profondamente sbagliata, nel merito e nel metodo".

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