Cantieri tramvia a Firenze: i ritardi costano centomila euro di penali al mese
Palazzo vecchio contesta a Tram Spa, che si oppone, due mesi di slittamenti sul calendario concordato
La cifra che Palazzo Vecchio contesta alle aziende per i ritardi per la linea di tramvia per il centro storico di Firenze ha superato la quota un milione di euro. Con un’accelerazione nel 2024: ben 563.000 euro di penali chieste in sei mesi — l’ultimo verbale risale infatti a metà giugno — contro i 442.00 euro dell’intero 2023.
Almeno 60 giorni di ritardo
La fine dei lavori che era fissata per il 2 luglio scorso: i ritardi sono di circa due mesi sul calendario concordato tra imprese e amministrazione: per parlare anche di questo la prossima settimana si terrà il nuovo vertice tra imprese e Comune per cercare di ridurre i ritardi dei cantieri.
Il summit senza il nuovo Assessore alla Cultura
La sindaca Sara Funaro, le imprese e i tecnici del Comune si vedranno nei prossimi giorni: quasi sicuramente non ci sarà per allora il nuovo assessore alla Mobilità che deve ancora essere nominato: sul tavolo non ci dovrebbe essere il tema penali, ma questo capitolo ormai pesa non poco sulle imprese, dato che vale oltre un milione di euro sui 67 del costo della Vacs: a pesare particolarmente è la clausola che prevede penali giornaliere per il ritardo nella riconsegna al Comune di aree pubbliche (strade, piazze, parcheggi, controviali) occupate dai cantieri della tramvia.
Tram Spa si oppone alle contestazioni
Malgrado il pressing del Comune verso Tram Spa per avere la fine lavori prima per marzo, poi per giugno, infine per luglio, così da poter vedere il tram in funzione a metà settembre, in tempo per l’avvio dell’anno scolastico, ancora la fine dei lavori non è vicina. Così, a gennaio Tram Spa si è vista contestare penali per circa 140mila euro, a febbraio per 106mila euro, a marzo per 57mila euro, ad aprile per 41mila, a maggio per 116mila e infine a giugno per 102mila euro, per un totale di circa 563.000 euro, che porta il totale complessivo delle penali a oltre un milione di euro, con la società tramviaria che fa notare come le contestazioni non significhino automaticamente pagamenti.
Nel dettaglio, i ritardi di riconsegna sono contestati per le aree di viale don Minzoni, piazza San Marco, il Parterre, piazza Libertà-viale Matteotti, piazza Libertà-via Capponi e via Poliziano-via Landino, insomma molti tratti dei 2,5 km della linea del centro storico.