ORGOGLIO TOSCANO

Alfieri della Repubblica in Toscana: premiati la 16enne Ginevra Minetti di Montemurlo e la classe 2C della "F. Matteucci" di Campi Bisenzio

Gli attestati hanno valorizzato le azioni di volontariato dei giovani durante l'alluvione del novembre 2023 in Toscana

Alfieri della Repubblica in Toscana: premiati la 16enne Ginevra Minetti di Montemurlo e la classe 2C della "F. Matteucci" di Campi Bisenzio
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica”. "Solidarietà per l’ambiente e per la cultura" è il tema prevalente che ha ispirato nel 2023 la scelta dei giovani Alfieri. Le alluvioni che nel 2023 hanno colpito il nostro territorio, in particolare la Romagna e la Toscana, hanno portato alla luce ancora una volta l’altruismo, la generosità e il senso di comunità di tanti giovani. Gli Attestati valorizzano le azioni di volontariato, gli esempi di cittadinanza attiva, così come le storie di ragazzi che hanno saputo trasformare la passione per la scrittura o per le scienze in un “ponte” per ridurre le disuguaglianze.

I casi scelti non costituiscono tuttavia esempi di azioni rare, ma sono rappresentativi di comportamenti diffusi, di solidarietà spontanea: azioni e sentimenti da incoraggiare per diffondere tra i giovani quei valori che possono consentire loro di farsi costruttori di un futuro sostenibile, adulti consapevoli dell’importanza della solidarietà in un mondo attraversato da conflitti, cambiamenti climatici, crisi ambientali. Ai riconoscimenti orientati al tema annuale, si affiancano Attestati d’onore relativi ad atti compiuti con particolare coraggio e a gesti di amicizia emblematici.

Il giorno della premiazione: la consegna degli attestati

Il giorno della premiazione: il discorso del presidente Mattarella

Benvenute e benvenuti al Quirinale.

È, per me, un vero piacere accogliervi qui perché, come ha appena detto Federica Mango - che ringrazio molto -, siete testimoni di impegni positivi, di solidarietà. “Testimoni”. Perché espressione di generosità, di amicizia, di passione sociale, di impegno civile; atteggiamenti che per fortuna sono diffusi tra i nostri ragazzi. Le esperienze di cui siete protagonisti, infatti, non sono eccezioni. Testimoniate una realtà di comportamenti esemplari molto vasta. Le vostre storie, i riconoscimenti che oggi riceverete, la rappresentano. La solidarietà è un presupposto indispensabile del benessere di una comunità.

La vita sociale non si svolge soltanto sulla base del rispetto delle regole che si è data: questo è il minimo. Per vivere davvero bene insieme, per raggiungere una condizione di vita sociale realmente appagante, in cui sentirsi davvero inseriti con vera e piena soddisfazione, è necessario che via sia, oltre alla consapevolezza dei propri diritti, quella delle proprie responsabilità nei confronti degli altri. È l’esercizio di questa responsabilità che fa sentire realizzati, che rende sereni e, ancor di più, - vorrei dire - rende anche felici.

Tra voi ci sono ragazze e ragazzi che si sono impegnati con grande generosità – come è stato poc’anzi ricordato - nei giorni drammatici delle alluvioni che hanno colpito la Romagna, e poi anche la Toscana. Questo è uno dei comportamenti che ha determinato il riconoscimento che state per ricevere. Sono tante – e anche per questo entusiasmanti – le forme e le circostanze in cui avete manifestato attiva, e spesso coraggiosa, solidarietà e impegno positivo. La disponibilità verso gli altri, la prontezza di rispondere alle loro necessità - talvolta vere emergenze - è tutt’altro che un mettere da parte le proprie esigenze.  Al contrario, è gratificante e – vorrei ripetere - rende davvero felici.

La solitudine, l’individualismo, la considerazione degli altri come non soltanto estranei ma ostili, divengono progressivamente delle prigioni. Si è prigionieri della chiusura in sé stessi, dove la crescita personale rallenta, viene frenata; e dove il gusto della vita inaridisce. La solidarietà è anche la principale fonte di sicurezza collettiva. Perché poter contare sugli altri ci rende più sicuri. E perché fa crescere in noi la fiducia. Sapete ragazzi, due giorni fa, in questa sala, ho incontrato un buon numero di persone a cui, negli ultimi anni, è stato conferito il Premio Nobel per la pace. Erano qui, a Roma, per incontri che li impegnavano, con grande passione, con l’obiettivo di far diffondere nel mondo il senso di fraternità.

Pronunciamo di rado questa parola: fraternità. Da parte di tanti viene ritenuta di significato esclusivamente religioso, quando non, da qualcuno,  come un’ingenua illusione di anime sognanti. Ma non è così. Non bisogna avere complessi o ritegno nel pronunciare questa parola. E nel viverla. La pace – cui tutti diciamo di aspirare - si costruisce anzitutto a partire dalla vita di ogni giorno, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada. Questo è quanto avete fatto, verso familiari, amici, conoscenti, sconosciuti, per la natura, nei confronti della comunità in cui si vive e del suo territorio, nell’arte, nella scienza. E quel che avete fatto lo fanno tanti altri, in Italia, che voi oggi qui rappresentate tutti. Per questo siete qui e ricevete questo riconoscimento come segno di gratitudine da parte della nostra Repubblica. 

Ginevra Minetti

Alfieri della Repubblica in Toscana: Ginevra Minetti

La nostra regione si è resa protagonista con due premi consegnati dal presidente Sergio Mattarella. A ricevere uno degli Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” è stata Ginevra Minetti. A 17 anni ancora da compiere - nata il 27 agosto 2007 - la giovanissima Ginevra, residente a Montemurlo in provincia di Prato, ha ottenuto il riconoscimento - si legge nella nota del Quirinale - "per l’entusiasmo e la generosità con cui presta la sua opera di volontaria. Durante la recente alluvione di Prato ha preso parte alla ricerca di alcune persone disperse e si è dedicata senza sosta all’accoglienza dei tanti sfollati ai quali non ha mai fatto mancare un sorriso rassicurante".

Ginevra è una giovane volontaria della Misericordia di Prato che, durante l'emergenza provocata dall’alluvione che ha colpito la città di Prato e i comuni della provincia, si è immediatamente messa a disposizione e ha partecipato con grande impegno alle ricerche di due anziani dispersi ritrovati, purtroppo, senza vita. Ha lavorato instancabilmente in quei giorni difficili, fornendo supporto alle persone alluvionate, spalando il fango quando occorreva, distribuendo beni di prima necessità alla popolazione, senza far mancare mai a nessuno un sorriso e una parola di conforto.

Le parole del sindaco di Montemurlo e del presidente delle Misericordie

Il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, ha sottolineato che in un momento buio e doloroso come quello dell'alluvione, Ginevra, e come lei tantissimi altri giovani, ha rappresentato una luce di speranza, di solidarietà e impegno.

"Questi giovani ci hanno dato la forza per andare avanti. Proprio lo scorso 25 aprile ho voluto vicino a me alla cerimonia ufficiale del giorno della Liberazione, una rappresentanza degli Angeli del fango, ragazzi che rappresentano al meglio i valori espressi dalla nostra Costituzione. Il riconoscimento del presidente della Repubblica alla nostra giovane concittadina Ginevra ci riempie di gioia e di orgoglio. Questa ragazza, così bella e solare, è un esempio della nostra meglio gioventù. Una ragazza che nel momento dell'emergenza non si è tirata indietro ma si è impegnata per aiutare gli altri attraverso il servizio in un'associazione di volontariato del sistema di protezione civile comunale. Ginevra rappresenta il grande cuore di Montemurlo e siamo davvero felice di festeggiarla come nuovo Alfiere della Repubblica italiana".

"Quello che Ginevra ha fatto ci commuove, ci fa felici e ci dà speranza nel futuro. La sua giovane età, infatti, rende tutto ancora più importante - ha evidenziato il presidente delle Misericordie Domenico Giani -. Siamo onorati come Confederazione delle Misericordie del riconoscimento che le è stato conferito, un tributo a lei e idealmente a tutti i nostri volontari che operano ogni giorno, instancabilmente, sul territorio".

Il Presidente Sergio Mattarella consegna la Targa alla classe 2C Scuola "F. Matteucci" - Istituto comprensivo Montalcini, Campi Bisenzio,"Per l’impegno civile nell’emergenza"
(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Targa alla classe 2C della Scuola "F. Matteucci" di Campi Bisenzio

Il Presidente Mattarella ha inoltre assegnato tre targhe per azioni collettive di giovani e giovanissimi che hanno espresso con grande forza i valori della solidarietàUna di esse è stata consegnata "per l’impegno civile nell’emergenza" alla classe 2C Scuola "F. Matteucci", dell'Istituto comprensivo Montalcini di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze.

"Hanno ripulito con dedizione e impegno i locali della scuola, invasi dall’acqua e dal fango. Quando l’alluvione ha duramente colpito il loro territorio in Toscana, gli studenti della classe 2C della scuola secondaria di primo grado “F. Matteucci” non hanno esitato, come tanti altri ragazzi, a fare la loro parte per rianimare la loro comunità e i luoghi della vita quotidiana. In quella circostanza i ragazzi hanno lavorato con grande senso di responsabilità e di solidarietà. Nella difficoltà si sono sostenuti a vicenda, e non soltanto nei locali della scuola: molti infatti hanno ospitato a casa compagni di classe costretti ad abbandonare le proprie abitazioni perché allagate".

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