Una brutta storia

Genitore truffato da falso procuratore di calcio: "Tuo figlio è forte, poi prende i soldi e sparisce"

Sono stati sottratti quasi quattro mila euro al padre, ma nessuna società sportiva si è fatta viva per il contratto del giovane

Genitore truffato da falso procuratore di calcio: "Tuo figlio è forte, poi prende i soldi e sparisce"
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Non sempre il mondo del calcio racconta belle storie. Soprattutto, in quello spazio tra il sogno di un bambino di diventare calciatore professionista e la realtà, si possono nascondere insidie e brutte sorprese. E’ quello che è accaduto a un ragazzino di 17 anni che gioca in una squadra dilettantistica della provincia di Arezzo e alla sua famiglia. 

Un amaro epilogo di una vicenda dai risvolti scabrosi, scoperta grazie all’ostinazione del padre di lui che, una volta chiariti alcuni dubbi, si è rivolto alla Guardia di Finanza. E così quel falso procuratore sportivo, originario di Montecatini Terme in provincia di Pistoia, ma attualmente residente a Montelupo fiorentino, è risultato un truffatore. 

La storia risale alla scorsa estate e prende forma da una battuta di quest’uomo che frequentava campi sportivi della Toscana, presentandosi come uno che stava nel giusto giro del calcio con aderenze in diverse società professionistiche. “Vostro figlio è davvero bravo e può diventare un grande calciatore. Io potrei aiutarlo…”.

Parole al miele per un genitore che vuole il meglio per il bambino che ha crescere con il sogno del pallone che  decide di ascoltare il sedicente procuratore sportivo. Dalle parole ai fatti. Si iniziano a fare nomi di squadre di Lega Pro, del Lugano in Svizzera, di progetti importanti a medio lungo termine. Però (ovviamente) c’è da pagare. 

Il padre, secondo quanto dichiarato alla Guardia di Finanza, avrebbe versato  2 mila euro in contanti nelle tasche dell’uomo, più un bonifico di 1800 sul suo conto corrente, risultato poi essere intestato alla madre, per perfezionare il trasferimento e quindi concretizzare quelle che erano da sempre le speranze di un adolescente con delle buone capacità in campo. 

Sono però passate poche settimane, il tempo di un’estate felice e piena di aspettative, che dal sole si è passati alla tempesta. Il procuratore sportivo è sparito e quel futuro del figlio calciatore sembrava giorno dopo giorno svanire. Nessuna delle squadre si era fatta viva e, una volta contattate, non vi erano tracce di trattative al nome del figlio e nemmeno del nome e del cognome di questo personaggio nel mondo del calcio. 

Così l’uomo, aretino di 60 anni, ha denunciato l’accaduto alle Fiamme Gialle che, dopo alcuni accertamenti e approfondimenti iniziati dal numero di telefono del falso procuratore sportivo, hanno addirittura scoperto la sua falsa identità e utilizzava il cognome della madre (ignara di tutta la vicenda) per non far scoprire le sue vere generalità. Al momento risulta infatti irreperibile, ma le indagini continuano.                                        

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