Turini e Matteini Bresci ancora nei guai: indagati per concussione
Secondo l'accusa, su istigazione dell'imprenditore, il tenente colonnello dei Carabinieri avrebbe tentato di costringere una coppia di commercianti a vendere un terreno a Cantagallo
Ancora guai per il il tenente colonnello dei carabinieri Sergio Turini, comandante della compagnia di Prato, e per l'imprenditore pratese Riccardo Matteini Bresci, ad del Gruppo Colle. I due, arrestati lo scorso 30 maggio con le accuse, a vario titolo, di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico in uso alle forze dell'ordine, sono stati raggiunti da una nuova misura di arresti domiciliari, stavolta per concussione.
La concussione per un terreno agricolo
Secondo l'accusa su istigazione dell'imprenditore e abusando della sua divisa, il militare avrebbe tentato di costringere una coppia di commercianti a vendere un terreno a Cantagallo, in Valbisenzio, paventando il rischio che se si fossero opposti a cederelo, i manufatti sarebbero stati abbattuti per la loro vicinanza al fiume Bisenzio. Il fatto risale a due giorni prima dell'arresto di Turini e Matteini Bresci e non ebbe un seguito.
Il comandante e l'imprenditore "in combutta"
Seconodo il filone principale dell'inchiesta, Turini si sarebbe messo a disposizione di imprenditori amici, italiani (in primis Riccardo Matteini Bresci, appunto) ma anche cinesi, utilizzando la sua posizione per accedere abusivamente alle banche dati delle forze dell'ordine almeno 99 volte per fornire loro informazioni. In cambio il militare avrebbe ricevuto benefici illeciti come il viaggio negli Usa pagato per il figlio (5mila euro) e 3 bottiglie di vino pregiato per oltre 1.800 euro di valore. Ai domiciliari era finito anche il 66enne Roberto Moretti, titolare di un'agenzia investigativa Roberto Moretti, sempre con l'accusa di corruzione.