Perquisizioni

Corteo pro Palestina: sei indagati per gli scontri a Firenze

I manifestanti furono respinti dalle forze dell'ordine che presidiavano il consolato americano

Corteo pro Palestina: sei indagati per gli scontri a Firenze
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Nella mattina del 28 maggio 2024 sono avvenute delle perquisizioni da parte della polizia nei confronti di manifestanti che il 23 febbraio 2024, a Firenze, nel tentativo di raggiungere il Consolato Usa, deviando dal percorso prestabilito del corteo, si scontrarono con un cordone delle forze dell'ordine posto a presidio della sede americana di Lungarno Amerigo Vespucci.

Sei giovani nei guai

Sarebbero sei gli indagati, tra studenti ed esponenti del movimento sindacale dei Cobas. Gli agenti si sono presentati nelle loro abitazioni all'alba con il decreto di perquisizione. Il sospetto è che alcuni studenti possano essere coinvolti in atti di resistenza aggravata, ipotesi di reato che verrà approfondita nel corso delle indagini.

I disordini

Nel corso dei tafferugli una ragazza rimase ferita riportando una frattura al naso. Gli scontri destarono molto clamore accendendo un dibattito sul comportamento delle forze dell'ordine, ma la visione delle telecamere cittadine, nell'ambito dell'indagine della Procura, portò alle denunce nei confronti dei manifestanti che non avrebbero rispettato le prescrizioni imposte sul percorso, autorizzato a transitare fino a piazza Ognissanti ma non ad arrivare al Consolato Usa.

 

Lo stesso giorno, il 23 febbraio 2024, si verificarono anche le cariche al corteo degli studenti di Pisa dove diversi giovani – per lo più minorenni – rimasero feriti. Anche in questo caso non sono mancate le polemiche sui presunti abusi delle forze dell'ordine. Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in quelle ore intervenne sulla questione definendo, in un monito al governo, quelle manganellate come un “fallimento”.

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