Una questione annosa

Commisso: "Il restyling del Franchi? E' un problema, mancano 100 milioni"

Il presidente della fiorentina ha aggiunto: "Tuteleremo i nostri diritti in ogni sede"

Commisso: "Il restyling del Franchi? E' un problema, mancano 100 milioni"
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Stadio Franchi, ancora nervi tesi tra la società viola e il comune. Le parole sono quelle del presidente della Fiorentina Rocco Commisso che ha parlato ai microfoni ufficiali della società ACF oggi, lunedì 6 maggio. Domani volerà di nuovo per New York dove lo aspettano improrogabili impegni di lavoro. 

Tanti gli argomenti toccati dal patron viola: prima squadra, primavera e squadra femminile, ma anche la questione Franchi. 

Per quanto riguarda la Conference League - ha dichiarato Commisso - sono convinto che i ragazzi andranno in Belgio per avvicinarsi ad Atene. Sono stato vicino a tutti dalla Femminile alla Primavera. Cosa ho chiesto ai ragazzi? Io non devo chiedere niente, sanno già cosa devono fare e speriamo di vederci ad Atene. Abbiamo già vinto l’andata e possiamo giocare sapendo che siamo forti e bravi anche noi. Speriamo di portare una gioia a Firenze e un pochettino pure a me”.

Più spinosa la situazione quando si parla del restyling dello stadio Franchi:

“E’ un problema. Abbiamo incontrato Abodi e Nardella e la preoccupazione sul futuro del Franchi è emersa in ogni incontro. Perché è chiaro a tutti che per completare il progetto di restyling mancano almeno 100 milioni di euro. Cosa si aspetta? Prima di iniziare i lavori occorre essere certi che ci siano tutti i soldi per completare questo progetto. Serve un cronoprogramma preciso e affidabile e non è questo il caso: mancano soldi e non abbiamo informazioni su cosa succederà dopo la prossima stagione. Se il progetto va avanti il primo anno perderemo 10-15 milioni di euro (capienza dello stadio sarà di massimo 22.000 spettatori, ndr) e questo è un grande problema per la Fiorentina. In assenza di nuovi elementi che possono portare la necessaria chiarezza, la Fiorentina non può che riservarsi di tutelare in qualsiasi sede i propri diritti. Così come già preannunciato da me a Nardella a gennaio”.

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