Disordini a Livorno per la presentazione del libro di Salvini: lanciata bomba carta fuori dal teatro
Scontri tra circa 300 manifestanti e le forze dell'ordine. "I fascisti rossi sono gli ultimi fascisti rimasti", ha detto Salvini
Erano circa 300 i manifestanti in rappresentanza della Livorno antifascista presenti fuori dal Teatro 4 Mori, ieri sera, giovedì 2 maggio 2024. Tutti uniti in protesta durante la presentazione del libro "Controvento" di Matteo Salvini, leader della Lega. Disordini e scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, le quali hanno tenuto i manifestanti a distanza con un cordone. Nel caos sono stati lanciati petardi, fumogeni, uova, arance, bottiglie di vetro e anche una bomba carta. "Salvini attento, a Livorno ancora fischia il vento", recitava uno striscione esposto dal corteo fuori dal teatro.
Il commento di Matteo Salvini
"Livorno è una città aperta, curiosa e solidale. Questi che lanciano uova contro la polizia e minacciano, non sono Livorno - ha dichiarato Salvini al suo arrivo nel teatro, prima di iniziare la presentazione -. Mi dispiace che nel 2024 ci siano i veri fascisti rimasti. I fascisti rossi sono gli ultimi fascisti rimasti che vorrebbero impedire a qualcuno di presentare un libro, di parlare qui di Livorno, di Europa. Da ministro sto investendo in opere pubbliche in Toscana e su Livorno, al porto".
"Altro che “antifascisti”, coloro che lanciano uova e bombe carta contro gli agenti di Polizia (ai quali va il nostro pieno sostegno e solidarietà) e che vorrebbero impedire a qualcuno di presentare un libro sono i veri fascisti rossi. Penosi - ha ribadito sul proprio profilo Facebook al termine della presentazione il leader della Lega -. Ringrazio le centinaia di livornesi - la stima racconta di circa 500 persone all'interno del teatro - che questa sera erano presenti in sala a Livorno e che hanno dato il più bel segnale di democrazia e libertà".
Le parole dei manifestanti
"Siamo qui perché Salvini non viene a Livorno in qualità di ministro ma per fare propaganda in una struttura, il teatro 4 Mori che per noi non ha nulla a che vedere con le sue idee politiche", aveva spiegato Massimo Mazza, rsu Alp e coordinamento nazionale porti Usb. "Non vogliamo impedirgli di parlare anche perché crediamo non avrà difficoltà a farsi sentire tra organi di stampa e tv. Non ci sembra condivisibile la sede in cui parla", aveva infine aggiunto.