Condannò gli scontri politici davanti al liceo Michelangelo. Lettere minatorie alla preside Savino: "Se fossi un uomo non avrei ricevuto quelle missive"
La sua circolare sull'antifascismo inviata agli studenti del Leonardo Da Vinci diventò virale
Tre lettere minatorie, di minacce ed insulti. Tutte indirizzate alla dirigente scolastica Annalisa Savino, preside del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, che nel 2023 emanò una circolare antifascista nella sua scuola. In una delle missive, il mittente ha mandato degli escrementi. Sui fatti indaga la Digos.
Le parole della preside
Sulle lettere non ci sarebbero impronte digitali. Nessuna delle lettere sarebbero state scritte a mano.
"Ho scelto di denunciare alle autorità competenti le minacce e gli insulti che mi sono arrivati - scrive la professoressa Savino -. Mi sembrava giusto e corretto non gettarle nel cestino e, al contrario, far sì che gli inquirenti avviassero delle indagini, qualora ritenute necessarie. Non ho scelto di rendere pubblica questa mia denuncia, poiché temevo che fosse un modo indiretto per dare risalto a fatti di per sé ignobili e per evitare un eventuale effetto emulativo".
E che quelle parole siano riferite alla presa di posizione di un anno fa, non ha dubbi Savino.
"Lettere di minaccia e insulti che ho ricevuto in seguito alla vicenda di un anno fa della mia lettera agli studenti in cui li invitavo a non essere indifferenti di fronte alla violenza e alle ingiustizie. Ora che è uscita la notizia, tuttavia, voglio confermare che ho fiducia nel lavoro delle autorità e che, per quanto mi riguarda, niente è cambiato e proseguo serenamente il mio compito di dirigente scolastica". E poi ancora: "Sono convinta che se fossi stata un dirigente uomo, non avrei ricevuto quelle stesse missive, con quello stesso tono”.
"Oggi in questo Paese - prosegue ancora - le donne in posizioni apicali danno ancora fastidio a qualcuno, soprattutto quando non si limitano a dire solo quello che è previsto dai protocolli e suggerito dai superiori, quasi sempre uomini. Quel qualcuno, protetto dall'anonimato, trova normale scrivere insulti irripetibili e dire 'Stai zitta!' alla destinataria di turno. L'Italia, fra l'altro, deve fare ancora i conti con questo tema. Poniamoci tutti qualche domanda. Continuo a fare il mio lavoro - conclude - non cercavo e non cerco visibilità. Non mi piace il vittimismo".
Tanta la solidarietà
Dopo l'uscita della notizia, tanta la solidarietà alla dirigente. La FLC CGIL Toscana scrive che "questi casi dimostrano il clima nel quale stiamo vivendo, dove il fascismo non soltanto viene difeso dal governo in carica e dalla sua maggioranza parlamentare, ma di fatto sono sdoganati comportamenti incivili e criminali.
Sull'argomento anche la candidata del Pd, Sara Funaro:
"Solidarietà – ha detto – per le vergognose minacce e insulti ricevuti. Non è tollerabile che si provi a intimorirla per aver difeso i principi costituzionali e per aver ispirato gli studenti alla non violenza e al dialogo. Un abbraccio ad Annalisa, siamo con te".
Scontro a liceo Michelangelo, chiuse le indagini per tre minori
E' il 18 febbraio 2023 quando una lite per motivi politici passa dalle parole ai fatti. La procura ha chiuso le indagini lo scorso ottobre 2023. Tre ragazzi appartenenti alla formazione di destra Azione studentesca, di età compresa tra i 16 e 17 anni, sono accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall'aver agito in gruppo.
La lettera della Savino
Dopo gli scontri la dirigente del Leonardo Da Vinci scrisse ai suoi studenti.
"Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone - scriveva Savino nella sua lettera - È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. "Odio gli indifferenti" - diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee".
Siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato col suo nome, combattuto con le idee e la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene 100 anni fa ma non è andata così".