Rubò soldi alla parrocchia per le feste hard a base di cocaina. L'ex don Spagnesi dovrà restituire oltre 123mila euro
Dallo scandalo dei festini a luci rosse a base di cocaina alle dimissioni dallo stato clericale
Dovrà risarcire la parrocchia dell'Annunciazione con 123.180mila euro l'ex parroco della Castellina, in provincia di Prato, don Francesco Spagnesi. A dirlo è la sentenza civile, che arriva a oltre due anni dalla sentenza del dicembre 2021 con la quale l’ex parroco della Castellina, don Francesco Spagnesi, è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti.
I soldi che l'ex don dovrà restituire sono quelli sottratti alla chiesa tra il 2020 e il 2021.
Festini a luci rosse e cocaina
Dallo scandalo dei festini a luci rosse a base di cocaina alle dimissioni dallo stato clericale. Protagonista era don Francesco Spagnesi, ex parroco dell’Annunciazione alla Castellina di Prato, coinvolto nello scandalo che risale al 2021.
A quelle feste c’era di tutto, secondo quanto emerso dalle indagini che hanno portato addirittura alla sua condanna in tribunale patteggiata a tre anni e otto mesi per spaccio di droga, appropriazione indebita dei soldi della parrocchia e truffa ai fedeli.
Un parroco molto amato
Una storia davvero pesante da digerire che racconta la vita di un ragazzo, oggi 42enne, che dopo il liceo e un anno di università decise di frequentare il seminario e diventare sacerdote. Disse che "era una chiamata del signore". Era anche un parroco molto amato dai fedeli e conosciuto nella città di Prato dove era cresciuto.
I festini e la droga
Poi l’indagine che si conclude nel 2021 e la bufera che gli piomba addosso come un macigno. Una colpa che lo ha tormentato e lo ha visto al centro di uno scandalo enorme. La Diocesi di Prato lo ha accusato di essersi impossessato della somma di 123 mila euro della parrocchia e i dettagli emersi dall’indagine dei festini “hard” per soli uomini, in cui giravano anche cocaina e gbl (la cosiddetta droga dello stupro).
Da ciò che emerge dalle carte in possesso alla magistratura sembra che ad ordinare la sostanza stupefacente nel dark web sarebbe stato proprio l'allora compagno di Spagnesi, che venne fermato dalle forze dell'ordine per un controllo dopo aver ritirato da uno spedizioniere a Calenzano un litro di gbl. In auto con lui, quel giorno, c'era proprio l'ex sacerdote. E da lì, iniziarono le indagini.
Addio all'abito talare
Si è giunti poi alle dimissioni. A comunicare allora la notizia, il vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini:
"Dopo la richiesta del reverendo don Francesco Spagnesi, il Santo Padre gli ha concesso in data 20 settembre la dimissione dallo stato clericale e l'esonero dagli obblighi connessi con il ministero sacerdotale. Tale deliberazione è stata comunicata all'interessato il giorno 17 ottobre 2023, ed è divenuta, per effetto di questa notifica, immediatamente efficace".
Don Francesco Spagnesi quindi non fa più parte del clero e adesso dovrà anche risarcire la chiesa.