Paura alla Metalstudio, 300 lavoratori col fiato sospeso. Un'incognita la produzione
Ancora non sono chiare quali siano state le cause dell'incendio. Al momento non si esclude nessuna pista
Dopo il rogo che ha distrutto la Metalstudio, l'azienda che produce accessori in metallo per la pelletteria, adesso si pensa ai 300 dipendenti. Un'incognita il futuro. Tutto troppo incerto per un'azienda che è fiore all'occhiello dell'indotto di Scandicci.
Ingenti i danni
Sono le 19 di domenica di Pasqua quando è scattato l'allarme in via delle Fonti. Sul posto i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme e dato il via alla bonifica.
"I danni purtroppo sono ingenti, ma qui ci sono 300 lavoratori e la nostra preoccupazione è relativa proprio a quando la produzione potrà ripartire. Chiaramente non ci esprimiamo su questo, ma i tempi potrebbero non essere brevi".
Sono queste le parole del sindaco di Scandicci, Sandro Fallani che ha assicurato che il Comune si muoverà già nelle prossime ore per capire eventuali sostegni all'azienda. Già oggi ci dovrebbe essere un incontro con Regione e sindacati per valutare eventuali misure da intraprendere.
Anche la qualità dell'aria, dopo l'ordinanza emessa nell'immediato è sotto controllo.
"Come Comune ci attiveremo per capire quali misure attivare per gli eventuali strumenti di sostegno alla ripresa e tutela del lavoro e del sito produttivo", ha aggiunto Fallani.
Resta in vigore l’ordinanza che invita i cittadini che abitano o stazionano nelle vicinanze dell’area prossima all’azienda in cui è divampato l’incendio a chiudere le finestre e non esporsi ai fumi.
Ancora non sono chiare quali siano state le cause dell'incendio. Al momento non si esclude nessuna pista.