Sigilli al cantiere di via Mariti: al setaccio cellulari e mail delle aziende coinvolte

La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta un'inchiesta, al momento ancora senza indagati, per omicidio plurimo colposo e disastro colposo

Sigilli al cantiere di via Mariti: al setaccio cellulari e mail delle aziende coinvolte
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Sigilli all'intero perimetro dell'area occupata dal cantiere per la costruzione del nuovo supermercato in via Mariti dove il 16 febbraio un crollo ha causato la morte di cinque operai e il ferimento di altri tre lavoratori.

E' questo l'unico punto certo, al momento, della tragedia che ha colpito la città di Firenze. Il resto sono tante incognite e domande su cosa sia successo la mattina alle 8.52 quando una trave di cemento è ceduta facendo precipitare tutto. Sotto ci sono rimaste cinque persone, l'ultima recuperata la sera di martedì.

Sotto sequestro tutta l'area

Adesso i sigilli appunto del personale del Dipartimento di prevenzione della Asl Toscana Centro indicando che l'area è a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Sul crollo la procura ha aperto un'inchiesta, al momento ancora senza indagati, per omicidio plurimo colposo e disastro colposo.

Il filone delle indagini si muove su più fronti. Al vaglio degli inquirenti migliaia di file, ma anche cellulari e computer di alcuni vertici delle aziende che compaiono in questa selva di appalti e subappalti.

Nel mirino anche i messaggi o mail che i soggetti coinvolti in questa storia possano essersi scambiati immediatamente dopo il crollo.

Indagini incrociate che si muovono anche sulle tre aziende a cui i poliziotti della postale sono andate a far visita proprio in questi giorni: Aep Pavesi, la Rdb Italprefabbricati e infine una una terza società che venerdì mattina era impegnata in quella porzione di cantiere. È una società con sede a Fidenza, Parma, che si occupa del montaggio di prefabbricati industriali.

Rimangono ancora le domande: sul perché quella trave sia ceduta e se a monte ci sia un difetto di progettazione. Ma c'è un'ipotesi che inizia a prendere forma ed è quella legata al sistema di “ancoraggio” della trave poi crollata. Un “dente” che potrebbe aver ceduto all’improvviso, innescando un effetto domino su tutto il resto.

Lo diranno le indagini.

Rimane una tragedia fatta di calcestruzzo e speranza di chi voleva portare il pane in tavola alle proprie famiglie.

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