Addio a Antonio Paolucci: uno dei più noti ed esperti storici dell'arte italiani
Nato a Rimini, Paolucci viveva a Firenze dove era stato anche soprintendente per i beni artistici e storici. Fu anche ministro dei beni culturali
Antonio Paolucci, tra i più noti ed esperti storici dell'arte italiani, è morto ad 84 anni nel tardo pomeriggio di ieri domenica 4 febbraio 2024. Nato a Rimini il 29 settembre 1939, Paolucci, dopo essersi laureato in Storia dell'arte, ha lavorato nel ministero della Pubblica istruzione prima di esser nominato soprintendente per i beni artistici e storici a Venezia, poi a Verona, a Mantova e a Firenze, dove ha vissuto fino alla morte.
Nel governo di Lamberto Dini, dal 1995 al 1996, ha svolto il ruolo di ministro dei Beni culturali e ambientali. Nel 1997 fu nominato commissario straordinario del governo per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi in seguito al terremoto che colpì l'Umbria e nel 2007 Papa Benedetto XVI lo nominò direttore dei Musei Vaticani, carica che mantenne fino al 2016. L'intero mondo dell'arte è in profondo lutto per la sua scomparsa.
Il cordoglio del sindaco Nardella
"Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio Paolucci, studioso e storico di primissimo piano, uomo delle istituzioni, intellettuale raffinato. Firenze perde una delle sue figure più autorevoli". Così il sindaco Dario Nardella commenta la scomparsa di Paolucci.
"Paolucci - continua il sindaco - nel ruolo di Ministro nel Governo Dini ha dato lustro a Firenze e all’Italia.
Ha guidato egregiamente il Polo museale fiorentino e da soprintendente ha fatto parte della giuria internazionale che ha assegnato a Isozaki il progetto di uscita degli Uffizi. Fino a quando è stato possibile Paolucci non ha mai fatto mancare la sua voce, anche critica, sulle principali vicende culturali italiane. Una voce sempre riconoscibile, lucida, mai banale, che ora ci mancherà.
Alla famiglia giungano le condoglianze dell’intera amministrazione e mie personali", conclude Nardella.
Il cordoglio del presidente Giani
"Oggi è morto un grande fiorentino, un uomo di cultura di livello nazionale e internazionale, che non dimenticheremo per quanto alto è stato il suo impegno culturale e politico. Una personalità unica, che affiancava all’amore per l’arte e alla raffinatezza intellettuale, un senso civico straordinario". Così il presidente Eugenio Giani esprime il suo profondo cordoglio per la morte dello storico dell'arte Antonio Paolucci morto ieri a Firenze. E’ stato ministro per i Beni culturali nel governo Dini, direttore dei Musei Vaticani e soprintendente polo museale fiorentino.
"Sono profondamente legato ad Antonio Paolucci – ha detto Giani-, lo ricordo fin dal momento in cui insieme abbiamo vissuto l’esperienza del Consiglio comunale a Firenze; lui il massimo esperto di beni culturali, amante della bellezza e della sua salvaguardia. Proprio per le sue grandi capacità - ha sottolineato il presidente della regione - ebbe l’incarico, dopo essere stato per un breve e significativo periodo ministro dei Beni culturali, di direttore dei Musei Vaticani. Lo ricordo nelle nostre chiacchierate, nell’ammirazione che io provavo per lui, ma anche nella stima che mi manifestava quando organizzavamo insieme le mostre". Giani ha ricordato l’amore di Paolucci per i colli fiorentini, l’importanza di salvaguardarli. "Quando si sviluppò il dibattito sul piano regolatore Vittorini, nel '93, ricordo il suo intervento straordinario quando si soffermò sulla bellezza dei colli. E quando si parlava degli interventi sul Mugnone, Paolucci volava alto, descivendoci in un discorso epico, quello che era il Mugnone delle novelle di Decamerone di Boccaccio. Alla famiglia giungano le condoglianze, mie personali e di tutta la Toscana".
L'auditorium degli Uffizi intitolato a Paolucci
"Stanotte ci ha lasciato un uomo di Stato e uno dei più significativi studiosi italiani degli ultimi decenni con doti di eloquio e scrittura impareggiabili e un naturale talento nel diffondere il sapere – dice il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Simone Verde - Non solo: Antonio Paolucci possedeva la capacità di governare l'arte e il suo mondo, di soprintendere ai suoi delicatissimi equilibri. Da ministro e a capo dei Beni Culturali fiorentini è stato la guida, per tanti anni, del sistema della tutela, dunque la sua scomparsa è una perdita incolmabile. Le Gallerie degli Uffizi, che annoverano numerosi dipendenti cresciuti alla sua ombra, si stringono alla famiglia nel cordoglio. In suo onore, l'auditorium del museo dove tante volte ha incantato le persone con le sue parole, porterà il suo nome, mentre la sua eredità intellettuale sarà di scientifica ispirazione".