Molotov contro il consolato USA, gli inquirenti hanno fermato un 22enne: la famiglia è di origini giordane
Era accaduto tra mercoledì e giovedì davanti alla sede del consolato americano sito in via Lungarno Amerigo Vespucci
Nella notte tra ieri mercoledì 31 gennaio 2024 e oggi giovedì 1 febbraio 2024, sono state lanciate delle molotov contro il Consolato degli Stati Uniti d'America, la cui sede si trova a Firenze in via Lungarno Amerigo Vespucci, 38.
Gli ordigni sono esplosi sulla strada senza raggiungere l'edificio attorno alle 4 di notte. La zona è videosorvegliata e proprio dalle immagini delle telecamere gli investigatori hanno iniziato le indagini. Dai fotogrammi scandagliati è saltato fuori il primo indiziato del lancio delle due bottiglie incendiarie. Un giovane vestito completamente di nero.
Poi la presunta rivendicazione da parte di Hamas, con un video in lingua araba spedito alla Rai di Firenze. Le immagini sono in questo momento esaminate dalla Digos. L'analisi effettuata dall'Imam di Firenze Izzedin Elzir intanto svela nuovi particolari sulla presunta rivendicazione.
Fermato un 22enne: avrebbe fatto tutto da solo
Gli inquirenti hanno fermato una persona nell'ambito dell'indagine sul responsabile del lancio delle due bottiglie incendiarie contro il consolato americano. Si tratta di un ragazzo di 22 anni italiano con origini giordane.
In poco meno di 48 ore gli investigatori dell’Arma e della Digos sono riusciti a identificare, a rintracciare il giovane, nato a Firenze, di famiglia giordana.
Secondo la Dda fiorentina ha fatto e inviato inviato lui anche il video di rivendicazione alla sede Rai Toscana, al programma Report e al quotidiano online Firenzetoday. Perquisita la sua casa, in provincia di Firenze, e trovato il giubbotto nero che avrebbe indossato la notte del blitz.
Gli inquirenti sono convinti che abbia fatto tutto da solo: un lupo solitario, insomma (anche la comunità islamica fiorentina era convinta che non fosse entrato inazione un palestinese).
L'Imam di Firenze: "C'è un errore di pronuncia"
L'uomo nel video in cui Hamas rivendicherebbe il lancio delle due molotov contro il consolato americano non è un conoscitore del Corano. Ad ammetterlo è stato Izzedin Elzir, Imam di Firenze, il quale ha analizzato le immagini.
Secondo l'Imam il presunto attentatore è sì arabo ma avrebbe comunque sbagliato il versetto del Corano citato. Un errore nella pronuncia di una parola che avrebbe difatti tradito l'autore del video. "Chi conosce il Corano non potrebbe mai commettere un errore del genere", ha spiegato l'Imam. Affermazioni che lanciano nuove ombre su chi si celi dietro il video e soprattutto l'attentato, non riuscito, nei confronti del consolato USA a Firenze.
Presunta rivendicazione di Hamas
Il video in cui Hamas rivendicherebbe il lancio delle molotov al consolato americano è come detto in lingua araba con sottotitoli in italiano. Tra le scritte apparirebbe anche la dicitura Hamas. Nel video si annuncerebbero inoltre nuovi gesti nelle prossime ore, il lancio delle bottiglie incendiarie sarebbe soltanto il primo episodio di una escalation.
La procura nel frattempo ha già aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi. Il video sarebbe stato girato martedì 30 gennaio 2023 e la voce fuoricampo annuncerebbe l'inizio della serie di azioni terroristiche dopo 24 ore. Nelle immagini si vedono di notte il lungarno e la sede del consolato americano.
Le telecamere hanno ripreso un uomo
Un uomo tutto vestito di nero, dai pantaloni alla felpa fino al giubbotto. Questi gli abiti indossati da chi ha lanciato due molotov verso il consolato americano. Come raccontato da Il Corriere Fiorentino, le telecamere di video sorveglianza visionate dalle forze dell'ordine, mostrerebbero un giovane col cappuccio ma col volto scoperto.
Subito dopo il lancio, l'autore sarebbe fuggito in direzione Santa Maria Novella. Le due bottiglie incendiare lanciate da via Palestro sono finite sull'asfalto ma l'obiettivo sarebbe stato centrare una delle finestre del consolato. Il rumore e le fiamme hanno destato l'attenzione degli agenti della sicurezza privata, sono stati loro infatti a dare l'allarme.
Si infittiscono le indagini
Le indagini proseguono anche osservando i video delle altre telecamere presenti attorno all'edificio. L'obiettivo attualmente è cercare di capire se il giovane abbia agito da solo o avesse anche dei complici. Così si potrebbe dedurre anche se si tratta di un gesto isolato o meno, visto che al momento non ci sono rivendicazioni.
Oltre a scandagliare le immagini, si lavora anche sui resti delle bottiglie, lanciate senza guanti e quindi possibilmente marchiate da impronte. Una ulteriore pista infine riguarderebbe le celle telefoniche, per poter eventualmente rintracciare il telefono del responsabile del lancio delle due molotov.
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