L'economia in Toscana cresce o frena? Gli studi di Irpet e Intesa San Paolo a confronto
"Segnali positivi nonostante i rallentamenti per le esportazioni", dice la Regione sui dati Irpet. Più critica invece Intesa Sanpaolo
Tra gli studi più recenti sull'economia in Toscana spiccano le stime effettuate da Irpet e da Intesa San Paolo. Sebbene in entrambi i casi sia palese il rallentamento dell'economia toscana, al pari di quella internazionale, le due visioni appaiono comunque in parte distinte.
A pesare sono la stretta monetaria per combattere l’inflazione, le tensioni geopolitiche ancora in atto e la debolezza del commercio mondiale. In particolare, ci concentreremo sul tema delle esportazioni, sul quale si basa la ricerca di Intesa San Paolo, facendo un confronto con quanto invece raccolto da Irpet.
Lo studio di Intesa San Paolo
Moda distretto più rilevante
Non sarà un anno brillante per l'export toscano dice Intesa San Paolo, la quale proprio sulle esportazioni ha concentrato la sua ricerca. Dopo la frenata registrata nel secondo (-9,9%) e nel terzo (-11,7%) trimestre 2023 si "tornerà su un sentiero di crescita a partire dalla seconda metà 2024", emerge dai dati.
Nei primi nove mesi 2023, si legge sulla ricerca di Intesa San Paolo, le esportazioni dalla Toscana hanno raggiunto i 23 miliardi di euro, in crescita del 6,7% rispetto al 2022 (meglio del +2,7% a livello nazionale), con il sistema moda che resta il più rilevante, con circa 12 miliardi di euro di esportazioni realizzate da gennaio a settembre 2023. Anch'esso comunque resta in sofferenza, contribuendo alla frenata generale.
Gli altri distretti
Passando agli altri distretti, la crescita delle esportazioni nei primi nove mesi è stata trainata principalmente dai poli della farmaceutica e biomedicale, che hanno realizzato esportazioni per 5,5 miliardi di euro, con un incremento di oltre 2 miliardi (+58,3%). Positivo è stato anche l'andamento della filiera agro-alimentare, con una con una crescita nei primi nove mesi del 2023 dell’1,6%. Un incremento di circa 25 milioni di euro.
Il distretto del florovivaistico di Pistoia raggiunge il valore di 285,4 milioni di euro mentre quello dei vini dei colli fiorentini e senesi segna un calo del -7,1%. Molto bene anche il comparto dei mezzi di trasporto, con crescite da registrare tanto nella nautica di Viareggio (+16%), che la camperistica della Val d’Elsa (+29,4%). Battuta d’arresto invece per il cartario di Lucca, il cui valore delle esportazioni scende a 1,1 miliardi di euro (-5,9%). Da registrare infine un calo del -6,7% per il marmo di Carrara.
Lo studio Irpet
Meno preoccupato invece il pensiero della Regione Toscana che valuta i dati di Irpet esponendoli in una nota ufficiale. "Nonostante la produzione industriale in calo, segnali di tenuta e resilienza arrivano però dal turismo, dal mercato del lavoro e dalle esportazioni. Quest'ultime rallentano, ma restano positive. dopo il +8,9% del primo trimestre, sono passate ad un +1,6% nel terzo, con un dato complessivo nei tre trimestri comunque positivo e migliore di quello nazionale: +3,9% contro il -2%.", si legge.
A livello settoriale, sempre nei tre trimestri, in aumentano le esportazioni di farmaceutica (+46%), metallurgia (+32%), macchine (+12%), mezzi di trasporto (+5%), elettronica e meccanica di precisione (+2%), gioielli (+2%). In flessione invece l’export per quasi tutti i comparti del settore moda: calzature (-22%), maglieria (-13%), filati e tessuti (-12%), cuoio e pelletteria (-9%)e abbigliamento (-7%).