Omicidio di La Spezia: il corpo senza vita vegliato per 36 ore, l'eroina e la lettera trovata nella camera dell'hotel
Alfredo Zenucchi è in carcere accusato di omicidio volontario, ha ribadito che la loro volontà era di "farla finita insieme"
Rossella Cominotti è morta mercoledì 6 dicembre. Per due giorni il cadavere è rimasto lì, in quella camera d’albego di Mattarana nel comune di Carrodano a La Spezia. Il marito omicida, Alfredo Zenucchi, secondo quanto confessato ai carabinieri prima di essere portato in carcere, è rimasto lì a vegliarla per due giorni, dopodiché nella mattinata di venerdì 8 dicembre, è uscito dalla stanza dell’albergo per farla finita.
Sì, uccidersi anche lui, suidicarsi, come era nel piano della coppia, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti. Sarebbe stata anche ritrovata una lettera in cui viene spiegato il piano.
“Volevo suicidarmi - ha ribadito Zenucchi più volte - avevo intenzione di lanciarmi in un dirupo con la macchina, ma non ho trovato il coraggio. Avevamo di chiudere questa vita insieme, lei voleva morire vicino al mare”.
Si indaga in tante direzioni per fare chiarezza su quello che poi si è prodotto nella realtà come un omicidio. L’uomo sui social seguirebbe riti satanici e in più in camera sono state trovate siringhe che dimostrano il probabile uso di eroina in camera. Una storia che ancora mostra lati non ben chiari e che contrastano con la versione dei familiari della vittima che sostengono avesse molta voglia di vivere e non credono che entrambi i coniugi volessero suidicarsi.
Alfredo Zenucchi, accusato di omicidio volontario, è attualmente rinchiuso nel carcere a Massa.