Lite al centro di migranti, accoltella connazionale e poi si suicida

Ha prima ucciso un connazionale al culmine di un litigio, poi si è inferto un taglio alla gola e si è gettato dalla finestra. Pomeriggio di terrore a Tavarnuzze, frazione del comune di Impruneta (FI), in un centro di accoglienza tra due cittadini afghani, entrambi morti, di 37 e 30 anni.

La ricostruzione dei fatti

A dare l'allarme è stato un testimone che ha visto gettarsi dalla finestra di Villa Monticini, centro di accoglienza Sprar, Farad Pazhwak classe 1987. Ancora non si conoscono i motivi del litigio tra i due, anche se sembra che un primo battibecco sia nato per un video visto dall'aggressore sul telefono della vittima. Nulla, però, lasciava presagire a quanto accaduto poco dopo. Infatti, i due non avevano mai litigato in passato.

Di fatto, secondo fino ad ora ricostruito, il 36enne ha accoltellato Arif Takveen, fuggito dall'Afghanistan, dopo l'ascesa al potere dei talebani.

La vittima è morta sul colpo, mentre l'aggressore è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso di Careggi dove è spirato poco dopo.

Villa Monticini è gestita dalla Caritas

Nel centro di accoglienza ci vivevano 14 cittadini extracomunitari. La struttura è gestita dalla Caritas, nell'ambito del progetto Sprar.

"Siamo sconvolti - ha detto il sindaco Riccardo Lazzerini, corso sul posto - Questo centro è sempre stato gestito molto bene e non ha mai dato problemi di nessun genere. In passato alcuni dei ragazzi hanno svolto attività di volontariato anche nelle associazioni del territorio".

“La morte di due giovani ci lasciano senza parole. Nel centro non si erano mai verificati attriti e tensioni”, ha aggiunto Vincenzo Lucchetti, presidente di Fondazione Solidarietà Caritas Firenze. “Siamo a disposizione dell'autorità giudiziaria per le indagini - conclude Lucchetti -. Ora prevale in noi il dolore e lo sgomento”.