Calci e pugni a un'82enne per rapinarla, ma l'anziana ha la meglio
La caparbietà della donna alla fine ha portato all'arresto del suo aggressore
Non le ha risparmiato niente, colpendola anche cn calci e pugni pur di rapinarla, ma grazie alla caparbietà dell'anziana non ci è riuscito. Adesso in carcere un 40enne di origini albanesi
Calci e pugni a un'82enne per rapinarla, ma l'anziana ha la meglio
Nella mattinata di ieri la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano nei confronti di un cittadino albanese di 40 anni indagato per tentata rapina aggravata e lesioni ad un’anziana.
Lo scorso aprile un condominio in zona Rifredi fu infatti teatro di un violento tentativo di rapina nei confronti di una donna di 82 anni. La vittima sarebbe stata aggredita alle spalle da uno sconosciuto dopo aver varcato la soglia del portone dello stabile.
L’uomo l’avrebbe seguita e, una volta raggiunta all’interno del palazzo, provato in tutti i modi a portare via la borsa che la donna aveva a tracolla.
Quest’ultimo particolare unito al fatto che la signora ha raccontato di aver opposto un’energica resistenza senza mai mollare la presa, avrebbero rimesso in discussione i propositi del malintenzionato che, per portare a segno il colpo, non si sarebbe risparmiato di colpire l’82enne con calci e pugni.
Alla fine la determinazione della malcapitata è riuscita a mettere in fuga il rapinatore ma non senza conseguenze. Al tempo l’anziana, che era caduta anche per le scale, riportò alcune contusioni giudicate guaribili con qualche giorno di prognosi.
Quel giorno, nella confusione del momento, prima di scappare facendo perdere le proprie tracce, da una delle tasche dell’aggressore sarebbe scivolato fuori un vecchio telefono cellulare che gli agenti hanno poi ritrovato sul pavimento.
L’apparecchio sequestrato avrebbe svolto un ruolo fondamentale nelle indagini: nonostante non fosse direttamente riconducibile, almeno all’apparenza, all’indagato, la Squadra Mobile è riuscita, attraverso una serie di accertamenti tecnici, a risalire alla persona che secondo gli investigatori lo avrebbe avuto al seguito proprio il giorno del delitto.
I Poliziotti della Sezione Antirapina di via Zara hanno poi passato al setaccio le immagini delle videocamere cittadine, incrociando tutta una serie di elementi che, sulla base di quanto emerso, porterebbero ai gravi indizi di colpevolezza riportati sul provvedimento a firma del Giudice per le Indagini Preliminari e notificato questa mattina all’interessato.
Il cittadino straniero, già noto alle Forze di polizia, è stato rintracciato dalla Squadra Mobile e accompagnato al carcere fiorentino di Sollicciano.
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini preliminari e l'effettiva responsabilità della persona destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d'accusa mosse a suo carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo.
Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore della persona sottoposte ad indagini.