Due docenti sanzionati: inviti a cena e parole inopportune alle studentesse

Università di Pisa sotto choc dopo che due docenti dell'università di Pisa sono stati sanzionati dal Senato accademico dell'ateneo per "condotte non appropriate" nei confronti di due studentesse.

Due docenti sanzionati: inviti a cena e parole inopportune alle studentesse

Un invito a passare una giornata a casa sua e complimenti inopportuni trattenendole la mano e toccando i capelli.

Questi i gesti compiuti da due professori universitari di Pisa che hanno portato alle sanzioni da parte del Senato dell'Ateneo.Come affermato dal rettore Riccardo Zucchi, i procedimenti disciplinari sono "partiti da segnalazioni palesi".  Uno dei professori aveva dato copia delle chiavi del suo ufficio a una studentessa, invitandola anche a passare una giornata a casa sua e a rimanere per la cena. Il secondo ha invece rivolto "complimenti e commenti inappropriati" a un'altra ragazza, che è uscita in lacrime dal suo ufficio.

Doveva essere il suo relatore della tesi, ma ha iniziato a rivolgerle attenzioni inopportune e in particolare trattenendole la mano e attraendola a sé, toccandole al contempo i capelli mentre si trovava nel suo ufficio. Così la  ragazza si è allontanata in lacrime dal suo ufficio e ha cercato un altro relatore.

Questo uno dei due docenti sanzionati. Come si legge nelle motivazioni delle sanzioni.

Per l'altro si tratta di episodi avvenuti durante la Pandemia.

Sembra infatti che il docente abbia dato copia delle chiavi del suo ufficio a una studentessa, autorizzandola anche a "frequentare i locali del Dipartimento durante il lockdown" per la pandemia di Covid. L'ha poi invitata "con insistenza a passare una giornata presso la propria abitazione con piscina e a rimanere là a cena". Il professore ha ammesso le circostanze, sottolineando però che non si trattava di approcci a scopi sessuali.

Ci sarebbe poi un terzo docente sanzionato, ma che non ha niente a che fare con gli altri due. In questo caso il professore aveva offerto il proprio alloggio a un ricercatore chiedendo in cambio il pagamento di un affitto (peraltro mai pagato), "arrecando un danno di immagine" all'università.