Prato, sequestrato e malmenato per un debito di droga

Un debito di droga. Sembra che si nasconda questo dietro al sequestro di un giovane pratese da parte di alcuni cittadini albanesi.

Ma andiamo per ordine

A denunciare il tutto è stata la vittima. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Prato e la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, la vittima era accusata dai suoi aguzzini di aver ricevuto un involucro - contenente 1 kg di cocaina - destinato ad un’altra persona, poi non più ritrovato nel luogo in cui era stato occultato.

I fatti risalgono allo scorso 25 febbraio 2023. Siamo nei pressi delle Fontanelle di Prato, quando quattro persone hanno bloccato il pratese, caricandolo a bordo di un’autovettura in loro uso e tenuto sequestrato per alcune ore in una località sconosciuta.

I sequestratori lo hanno minacciato di morte e percosso, anche mediante alcuni attrezzi, costringendolo a consegnare 8mila euro, quale acconto per un presunto debito di circa 30mila euro, che sarebbe maturato in seguito alla sparizione di un pacco contenente stupefacente.

Non solo, ma successivamente al sequestro, uno dei malviventi si era presentato a casa del ragazzo, pretendendo la consegna di ulteriore denaro.

Tanta la paura per il ragazzo, rilasciato qualche ora dopo. Da qui la decisione di andare a denunciare. Così sono scattate le indagini del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Prato che hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, nei confronti di un cittadino albanese di 31 anni, residente a Quarrata, in provincia di Pistoia.

L’uomo è indagato per sequestro di persona a scopo di estorsione, in concorso con altri, in danno di un giovane pratese. Le indagini svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinati dalla D.D.A. di Firenze, hanno permesso di ricostruire i fatti ed individuare 2 degli autori materiali del sequestro, uno dei quali tuttora irreperibile.