Altro infortunio sul lavoro in Toscana: operaio rimane schiacciato da blocchi di cemento
Si tratta di un dipendente di 59 anni. Stava lavorando in una industria di prefabbricati
Non si fermano gli incidenti sul lavoro in Toscana. Un lungo bollettino nero, che quasi ogni giorno segna un altro infortunio. E' successo di nuovo questa volta in Casentino, in provincia di Arezzo. Qui, in un'azienda di Soci, nel comune di Bibbiena, è rimasto ferito un operaio di 59 anni. L'uomo, secondo quanto ricostruito, stava lavorando in una industria di prefabbricati. Questa mattina, giovedì 8 giugno 2023, l'incidente,
La dinamica dell'incidente
Secondo una ricostruzione dei fatti sembra che durante la fase di accatastamento di manufatti in cemento armato, il 59enne sia rimasto incastrato verosimilmente per la caduta di alcuni di essi. Gli accertamenti, però, sono in corso da parte dei carabinieri di Bibbiena.
Il fatto è accaduto nel magazzino all'aperto della ditta. Sul posto il 118. Gravi le condizioni. Infatti, l'operaio è stato trasportato con l'elisoccorso Pegaso a Careggi. Ha riportato gravi lesioni alle gambe, ma non risulta in pericolo di vita.
In aumento gli infortuni sul lavoro
In Toscana i dati sugli infortuni sul lavoro sono in aumento: siamo passati dalle 42.935 denunce del 2021 alle 52.841 del 2022, un aumento del 23%. Tra le regioni del centro Italia solo il Lazio ha una percentuale più alta.
I dati sono quelli di Inail.
"Per quanto riguarda le denunce di incidenti mortali - aveva commentato Elisabetta Di Lorenzo, direttrice del patronato regionale Acli Toscana - in Toscana c'è stato un incremento del 14,3%: nel 2021 ci sono state 63 vittime, nel 2022 72. Sono dati preoccupanti, anzi direi inquietanti. Bisogna fare una maggiore prevenzione, investire sulla formazione e sulla sicurezza. Non c'è più tempo da perdere".
La Toscana cresce anche nel dato delle denunce di malattie professionali per regione, con un +14,1% (9.256 denunce nel 2022) rispetto al 2021 (8.109 casi).
Una percentuale di crescita superiore rispetto al dato medio del centro Italia, che è del 10,3%. "Questo quadro nerissimo - conclude la direttrice del patronato Acli Toscana - è aggravato dal fatto che questi dati sono probabilmente sottostimati, perché molti lavoratori hanno ancora timore a denunciare gli infortuni delle malattie professionali, un elemento non degno di un Paese civile".