Festa della Liberazione

Il Comune di Barberino Tavarnelle è medaglia d’oro al valore civile per la strage di Pratale

L'importante risultato, frutto del percorso di valorizzazione della memoria

Il Comune di Barberino Tavarnelle è medaglia d’oro al valore civile per la strage di Pratale
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Il Comune di Barberino Tavarnelle, grazie al lavoro svolto sui temi della memoria, è stato insignito dalla Presidenza della Repubblica Italiana della medaglia d’oro al valore civile per i fatti di Pratale. Qui un gruppo di contadini furono fucilati a colpi di mitraglie dai soldati nazifascisti. Era la sera del 23 luglio 1944 in una radura tra Fabbrica e Badia a Passignano.

Adesso l'Amministrazione sta definendo la cerimonia di consegna della medaglia d’oro, prevista nei prossimi mesi, coordinandosi con la Prefettura. La medaglia d’oro al valore civile viene conferita con decreto Presidenziale ed è un’importante onorificenza concessa dalla Repubblica Italiana al fine di “premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore”. L'attestato di pubblica benemerenza è concesso dal Ministro per l'interno. La norma che regola la concessione delle medaglie al valor civile è la legge 13 del 2 gennaio 1958.

I ricordi di Mirella Lotti di quella notte

Correva l’anno 1994. Era il 23 luglio quando i tedeschi uccisero 12 contadini, nel bosco di Pratale. Si chiamavano Angelo Cresti, Attilio Cresti, Oreste Cresti, Bruno Gori, Giuseppe Gori, Livio Gori, Serafino Gori, Marcello Gori, Omero Gori, Carlo Lotti, Giuliano Lotti, Giovanni Raspollini.

Carlo Lotti era il babbo di Mirella, oggi 87 anni. Allora era solo una bambina. Lo ricorda tutti i giorni quella notte, esattamente come sua madre faceva con lei. Quando si consumò la strage, alla fine di luglio, era molto caldo.

«Era tutto secco – ha ricordato in molte occasioni Mirella - ma dopo qualche settimana dalla fucilazione, nella terra bagnata di sangue, miracolosamente i fili d'erba si infittirono e nacque un fazzoletto di prato, verde e rigoglioso.

Se non avessi avuto la mia mamma, vedova a 28 anni, che con incredibile costanza mi riportava alla mente quotidianamente come e perché ero diventata orfana oggi non sarei qui a raccontare i dettagli di questa vicenda che ha segnato irrimediabilmente la mia vita e quella della mia famiglia».

A Barberino Tavarnelle un 25 Aprile speciale

«Quale migliore momento del 25 aprile, della Festa di liberazione - ha dichiarato il sindaco David Baroncelli per condividere con tutta la mia comunità questo importante riconoscimento nazionale, il 25 aprile è un giorno speciale che richiama la nostra attenzione a quell’impegno quotidiano che dobbiamo esprimere per consolidare e tutelare libertà e diritti.

Se è una giornata di divisione lo è tra la dittatura e la democrazia – ha continuato Baroncelli - tra i regimi autoritari e una Costituzione che ci rende uomini e donne libere, questa è la forza del 25 aprile, è un pensiero e un sentire collettivo, unitario su cui si fonda la natura stessa dell’essere qui, di portare una fascia tricolore, di partecipare alla vita sociale, pubblica, dell’impegno politico o del lavoro che ciascuno di noi mette nella propria libertà, in un paese senza guerre e senza ingiustizie.

Se quella libertà e quella democrazia oggi sono vive lo dobbiamo al sangue di chi scelse di stare dalla parte giusta, il nostro compito ora è portare e diffondere memoria in ogni luogo – ha rimarcato - abbiamo toccato Vico d’Elsa dove i martiri del Montemaggio hanno vissuto con Piero Bartalini, San Donato con Egidio Gimignani e Giovanni Salvietti, nella memoria di tutti gli internati e dei caduti nei lager e delle vittime civili».

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