Renzi sullo stadio Artemio Franchi: "Il restyling è una follia"
"Torniamo al progetto della Fiorentina: via le curve, via la sovrintendenza. Ma coi soldi dei privati sul modello del Viola Park"
«L’Ue si dice pronta ad accettare cambi di progetto del PNRR: il Comune di Firenze e il Governo devono mettere 80 milioni in case popolari e scuole. Per lo Stadio, invece, torniamo al progetto della Fiorentina: via le curve, via la sovrintendenza. Ma coi soldi dei privati sul modello del Viola Park. Lo stadio pagato dal PNRR è una follia».
Non usa giri di parole Matteo Renzi per dire la sua sullo stadio della Fiorentina. D'altronde il leader di Italia Viva non ha mai nascosto la sua posizione sullo stadio dei Viola. Si smarca quindi dalle posizioni del sindaco Dario Nardella e va dritto al punto.
«Da europeista, è un autogol per l’Europa – le parole del sindaco – Da politico italiano, ci facciamo ridere dietro in Europa. Da ex sindaco, perché so che altre sono le priorità della mia città. Da cittadino, non vedo perché le mie tasse devono pagare qualcosa che può pagare la società. Da tifoso, se la Fiorentina non ha uno stadio di proprietà per altri trent’anni non sarà competitiva con le altre squadre che stanno tutte andando verso lo stadio di proprietà, all’estero soprattutto ma anche in Italia».
Sul banco ci sono i fondi Pnrr
La ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi a Firenze continua a tenere vivo l'interesse pubblico. Non solo dei tifosi, che non sanno dove andranno a tifare i Viola, ma ormai la questione è diventata soprattutto politica. Sul banco ci sono i fondi Pnrr che secondo l'Ue non erano previsti per gli stadi.
I progetti sullo stadio di Firenze, su quello di Venezia «non erano parte del piano di Recovery iniziale» dell'Italia. Perentoria la posizione della Commissione europea.
Una strada ad ostacoli che gestisce la Commissione Europea
«Durante il periodo in cui stiamo valutando le richieste di pagamento non forniremo alcun commento sulle misure specifiche» ha sottolineato una portavoce della Commissione europea interpellata al riguardo nel corso del briefing con la stampa sulle notizie relative alle difficoltà sui due progetti nella valutazione in corso a Bruxelles sul via libera della terza tranche del Pnrr all'Italia.
Tra le «tappe fondamentali i cosiddetti piani integrati urbani» e «la terza richiesta di pagamento include una pietra miliare relativa all'adozione di piani di investimento riguardanti progetti di rigenerazione urbana da parte delle città metropolitane». I progetti «devono rispettare i criteri che abbiamo concordato nel piano, che è stato convalidato dagli Stati membri nella decisione di attuazione del Consiglio» e «devono essere localizzati in grandi aree urbane degradate» e «rispettare l'obiettivo sociale della misura. Questo è esattamente ciò che stiamo valutando al momento».