Pontassieve: furti in abitazioni e strutture ricettive
Nei giorni scorsi i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pontassieve hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di 2 uomini albanesi, rispettivamente di anni 46 e 49, domiciliati a Firenze ed irregolari sul territorio nazionale, e deferito in stato di libertà altri due connazionali di anni 51 e 53 per furto aggravato in abitazione in concorso.
Pontassieve: furti in abitazioni e strutture ricettive
Nella fase esecutiva, attuata in collaborazione con personale della Compagnia di Firenze Oltrarno e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale fiorentino, anche il 51enne è stato tratto in arresto poiché risultato gravato da un ordine di carcerazione per fatti passati in giudicato, dovendo espiare la pena detentiva di anni 6 e mesi 8 di reclusione per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e ricettazione commessi in Firenze tra il 2002 ed il 2007.
L’attività investigativa era stata avviata d’iniziativa nello scorso mese di febbraio, a seguito di alcuni furti in abitazione verificatisi nel Comune di Londa: un approfondito lavoro di analisi delle immagini della videosorveglianza dei Comuni della Valdisieve e del capoluogo, delle telecamere private ubicate presso le abitazioni oggetto di furto o nei loro pressi nonché l’analisi dei numerosi lettori targa del territorio aveva consentito, nell’arco di alcune settimane, di individuare la medesima utilitaria, intestata al 53enne albanese poi denunciato, in transito in occasione dei diversi eventi. Gli elementi acquisiti hanno consentito di iniziare, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Firenze, il monitoraggio da remoto della vettura, verificandone spostamenti praticamente quotidiani nelle province di Firenze, Arezzo e Siena, quasi tutti concomitanti con furti avvenuti nottetempo in danno di abitazioni o strutture ricettive.
Nello specifico, il modus operandi della batteria, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era il seguente: il mezzo si spostava in orario tardo-pomeridiano o serale nei pressi degli obiettivi da colpire e i soggetti, dopo aver parcheggiato ad una certa distanza dal target prescelto, si muovevano a piedi nei boschi, a volte sostandovi per ore ed aspettando pazientemente il calar della notte, in modo da agire mentre i proprietari delle abitazioni o gli occupanti delle strutture ricettive dormivano. Le modalità di accesso alle abitazioni consistevano nel praticare piccoli fori in corrispondenza delle aperture degli infissi o forzando le serrature delle porte d’ingresso; la refurtiva era costituita da denaro contante od oggetti preziosi, tra cui prevalentemente orologi di pregio. A “lavoro” completato l’utilitaria rientrava a Firenze nella prima mattinata, non prima che i suoi occupanti avessero occultato refurtiva e materiale per compiere le effrazioni, compresi numerosi travisamenti, in zone boschive anche impervie
. Il certosino lavoro svolto dagli inquirenti ha così consentito di acquisire numerosi elementi indiziari in relazione ad almeno 8 furti perpetrati nelle province di Firenze e Siena, sulla scorta dei quali il P.M. titolare dell’indagine ha emesso due decreti di fermo d’indiziato di delitto nei confronti dei 2 albanesi, ritenuti autori di almeno 7 furti perpetrati tra maggio e giugno nelle province di Firenze e Siena mentre per 3 di essi, avvenuti tutti nella prima metà di giugno, alla batteria originaria si era aggiunto il 51enne. Il 46enne è ritenuto autore anche di un altro furto in abitazione, commesso ai primi di marzo in un’abitazione di Rignano sull’Arno (FI). I 2 fermi sono stati convalidati dal G.I.P. ed i 3 albanesi arrestati sono ora detenuti presso la Casa Circondariale di Firenze-Sollicciano. Le indagini proseguono in relazione a numerosi altri episodi della stessa fattispecie avvenuti sia nel citato arco temporale che nei mesi precedenti; in ogni caso il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l'effettiva responsabilità delle persone destinatarie dei provvedimenti cautelari, in uno con la fondatezza dell’ipotesi d'accusa mossa a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.