LA PROPOSTA

Tari, rateizzazioni e spostamento dei pagamenti per gli esercenti

Il presidente Renzo Bellandi, “Occorre rimodulare le tariffe per le attività commerciali ancora in lockdown”

Tari, rateizzazioni e spostamento dei pagamenti per gli esercenti
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TARI, Fiepet Confesercenti Prato: "Bene l’accoglimento della nostra proposta di rateizzazione e lo spostamento dei pagamenti ma NO ai rincari".

Tari rateizzazioni e spostamento sei pagamenti

“Chiediamo alle amministrazioni comunali di mettere mano adesso, visto che quest’anno i tempi tecnici lo permettano, ad una riduzione reale della tassa dei rifiuti nei confronti delle attività commerciali ancora alle prese con le restrizioni dovute alla pandemia. Ci sono, è bene ricordarlo sempre, attività che non lavorano da un anno”. L’appello arriva dal Presidente della Fiepet Confesercenti Prato, il sindacato dei bar e ristoranti, Renzo Bellandi, alla luce delle prime indiscrezioni su l’ipotetico aumento delle tariffe della TARI. “Siamo soddisfatti che l’Amministrazione Comunale abbia accolto la nostra richiesta della rateizzazione della TARI ma aumentare le tariffe per 2021 sarebbe un errore grave e graverebbe su i pubblici esercizi in modo insopportabile”. Secondo Fiepet è necessario adottare misure agevolative sostanziali per le categorie più colpite dalla chiusura forzata o dalla crisi economica, attività che se prima ammortizzano le tariffe dei rifiuti su nove mesi di apertura, anche quest’anno se andrà tutto bene i mesi di lavoro effettivo saranno la metà e quindi quei costi vanno a pesare molto durante sui bilanci.

NO all'aumento

“Oggi qualsiasi aumento delle tariffe non domestiche è semplicemente inconcepibile – continua Bellandi –. Molti bar e ristoranti sono chiusi da mesi, altri lavorano con tassi di occupazione bassissimi, nessuno è più in grado di sostenere questi costi ed è forte il rischio di distruggere ciò che tanti appassionati imprenditori della ristorazione hanno costruito in decine di anni. Inoltre il prolungamento delle misure restrittive fino al 6 aprile sta gettando il comparto in uno stato di forte preoccupazione. Tanti pubblici esercizi prevedevano per la Pasqua una lieve ripresa, ma anche questa è sfumata. La TARI è una tariffa per un servizio. Ma se il mio esercizio è chiuso o lavora solo con un poco di asporto e delivery perché debbo pagare la tariffa piena e con minime riduzioni solo sulla parte variabile. È questo che molti miei colleghi, giustamente, non comprendono. Infine oggi qualsiasi aumento delle tariffe non domestiche è semplicemente inconcepibile”.

Bellandi così conclude: “Siamo consapevoli che il sistema della tariffazione dei rifiuti è un sistema chiuso che parte dai costi che il gestore dovrà sostenere da coprire quindi con i tributi. Ma proprio su questi costi bisogna intervenire in maniera decisa perché è impensabile che con le chiusure di decine e decine di attività, questi costi siano invariati. È necessaria quindi una rimodulazione dei servizi e delle tariffe. Come non è più rimandabile una ripartizione diversa tra utenze domestiche e commerciali. Ripartizione diversa che è diventata ancora più urgente ed evidente in quest’anno di pandemia con le imprese chiuse e i cittadini in smart working con una produzione dei rifiuti nulla nei nostri bar e ristoranti e molto aumentata nelle utenze domestiche”.

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