Firenze, morte del ristoratore: il cordoglio di CNA. Cioni, molti i rischi di settembre per il sistema imprenditoriale
“Mi faccio portavoce del cordoglio più vivo della nostra associazione ai familiari, amici e colleghi di Luca. Siamo sgomenti e addolorati”.
Firenze, morte del ristoratore: il cordoglio di CNA. Cioni, molti i rischi di settembre per il sistema imprenditoriale
Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, sulla morte del ristoratore fiorentino che si è tolto la vita presumibilmente per le gravi ripercussioni economiche del Covid-19 sulla sua attività.
“Le misure a sostegno degli imprenditori e dei lavoratori ci sono e sono state anche prorogate dal Decreto Agosto, ma non sembrano sufficienti e, soprattutto, non rendono il futuro meno incerto. Alcune misure, poi, sono difficilmente ottenibili – continua Cioni – In una città come Firenze, in special modo per il suo centro storico e per attività come quelle di ristorazione, somministrazione e commercio più in generale, il problema è ancora più grave per il fortissimo calo del turismo. Nelle ultime due/tre settimane si sono visti segnali di leggera ripresa con i turisti italiani, francesi e tedeschi, però il timore è che passato agosto si risprofondi nella situazione depressa di inizio estate”.
“Ulteriori rischi per settembre sono che il sistema imprenditoriale possa essere vittima delle maglie dell’usura e contro questa eventualità ci siamo già mossi in collaborazione con la Prefettura di Firenze e che soccomba ai canoni d’affitto se non rinegoziati al ribasso, come da Protocollo d’intesa sottoscritto proprio dalle associazioni dei proprietari di immobili con Prefettura, Comune, Città Metropolitana, Camera di Commercio e associazioni di Categoria” prosegue Cioni.
“Una delle vie per scongiurare il rischio è quello di riportare i fiorentini in centro: una richiesta che avanziamo da tempo. Alcuni provvedimenti presi recentemente da Palazzo Vecchio, dai tavolini all’apertura della ZTL, vanno in questa direzione., ma serve di più. Abbiamo sempre mostrato le nostre perplessità verso il sistema turistico massificato, evidenziandone i rischi che, a causa della pandemia, si sono verificati improvvisamente tutti insieme. Quel che serve è rendere Firenze a misura di fiorentini e di coloro che abitano nei suoi dintorni, delle imprese e dei turisti, italiani e stranieri. Ciò significa riportare la residenza nel centro cittadino, anche con lavori di edilizia pubblica su immobili di proprietà comunale e, di conseguenza, tutte quelle attività a servizio dei residenti, dal commercio all’artigianato” conclude Cioni.