Compagnia di Sant'Andrea: la 542ª edizione del Volo del Ciuco
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Ulteriori novità arricchiscono la 542ª edizione del Volo del Ciuco organizzata dalla Compagnia di Sant’Andrea per sabato 10 giugno 2023.
Compagnia di Sant'Andrea: la 542ª edizione del Volo del Ciuco
Ci siamo, il ciuco è pronto per affrontare il suo “volo” dal campanile della Collegiata di piazza Farinata degli Uberti. Numerose le novità, soprattutto per quanto riguarda l’intrattenimento previsto in attesa del volo.
Il corteo storico, con oltre duecento figuranti – sapientemente vestiti grazie agli abiti realizzati dalle volontarie dell’Auser di Empoli - partirà alle 21 dal Palazzo delle Esposizioni (piazza Guido Guerra). Dopo aver percorso via Ridolfi e via Giuseppe del Papa, transiterà da piazza Farinata degli Uberti dove, alle 21,15 è prevista la benedizione del ciuco, da parte di don Guido Engel, proposto di Empoli.
I figuranti - capeggiati dai tamburini della Compagnia di Sant’Andrea – riprenderanno il cammino, sfilando lungo via del Gigli, Piazza della Vittoria, poi il primo tratto di via Roma e, di nuovo, ripercorreranno via Giuseppe del Papa per visitare ritorno in Piazza Farinata degli Uberti, per la parte finale della cerimonia.
Oltre ai tamburini, nel corteo saranno presenti i figuranti della Contrada di Porta Fiorentina di Cerreto Guidi, con i suoi sbandieratori e i suoi musici, gli Arcieri di Montopoli e l’Armata Zenone (omaggio all’armata Brancaleone) che si esibirà durante il tragitto con cori e versi recitati. In piazza Farinata degli Uberti, in attesa del volo del ciuco, previsto per le 22,30 la Compagnia di Sant’Andrea ha preparato un nutrito programma d’intrattenimento.
Come ormai consuetudine, sarà presente il Giullar cortese, interpretato dall’attore umbro Gianluca Foresi. Attore e regista orvietano da più di vent’anni si esibisce all’interno delle maggiori rievocazioni storiche italiane ispirandosi alla tradizione dei giullari, reinventato in chiave moderna. Ha partecipato a due edizioni di Todi Arte (manifestazione il cui direttore artistico era Maurizio Costanzo) e a numerose trasmissioni televisive come attore comico.
In piazza Farinata ci sarà pure il Gobbo di Cicignano, buffone piacevolmente scontroso e fortemente espressivo, caratteristico per la sua eloquenza fisica e mimica. Si produrrà in numeri di giocoleria, verticalismo e torce infuocate, tra scenette e sketch che coinvolgeranno anche il pubblico.
E poi ci sarà un curioso personaggio, che vagherà con una sfera di cristallo, sapientemente tenuta in equilibrio sulla testa. E’ Vassago, con la sua presenza meraviglia chiunque lo scorga tra la gente: quando qualche audace gli porge un quesito, Vassago è ben disposto nell’elargire enigmatiche risposte, ironiche, divertenti e sibilline. Usa anche il fuoco per le sue esibizioni che lasciano il pubblico a bocca aperta.
Alle 22,30 è previsto il volo, che è reso possibile anche grazie alla presenza dei Vigili del fuoco di Empoli. Saranno presenti, con due ambulanze che stazioneranno nei pressi di piazza Farinata e una squadra a piedi, all’interno del “teatro” della manifestazione, i volontari delle associazioni empolesi: la Misericordia, la Pubblica Assistenza e la Croce Rossa.
Il ciuco, al quale la sera di sabato, prima del volo, sarà dato un nome, al momento top-secret, anche quest’anno, è stato realizzato da un gruppo di studenti del liceo Artistico “Virgilio” di Empoli, sotto la guida esperta e attenta della professoressa Antonella Bertelli.
La storia del “Volo” e della rievocazione. Nel giorno del Corpus Domini un povero asinello veniva portato sul campanile e appeso a una carrucola su una corda, poi veniva fatto “volare” sulla piazza stracolma di gente in festa fino al loggiato del Palazzo Ghibellino dove la povera bestia finiva la sua corsa schiantandosi contro una delle colonne. Da come volava si facevano presagi e previsioni sull’andamento dei raccolti nei campi. Organizzata dalla prima Compagnia di S. Andrea, secondo il poema giocoso di Ippolito Neri “La presa di San Miniato” la festa tutta empolese del volo venne istituita nel 1397, proprio come sberleffo verso San Miniato, dopo la presa da parte delle truppe di Empoli del castello di San Miniato al Tedesco, ritenuto all’epoca inespugnabile. Gli eventi raccontano che Silvera, colonnella dei sanminiatesi, al messaggero empolese che intimava la resa replicò “Rispondi pure ai tuoi gran generali che se non hanno altri moccoli che questi andranno a letto al buio, gli asin pria volar di posta si vedranno pel ciel, che la forte città coi suoi paesi cada in poter giammai degli empolesi”.
Gli empolesi escogitarono allora uno stratagemma, raggrupparono tutte le capre e le pecore del contado e dopo averle radunate nella valle ad ognuna fu appeso un lumino al collo e alle corna. Di notte il capitano Cantino Cantini si presentò sotto le mura di San Miniato con duemila fanti empolesi a chiedere la resa della città: “Son Cantino della Valle con mill’omini alle spalle, e se questi un son bastanti, laggiù ce n’è altrettanti“. Lanciato lo sguardo nella valle si vedeva un brulichio di migliaia di lumini che si muovevano verso San Miniato. La resa fu immediata e furono aperte le porte della città agli empolesi che lo conquistarono senza colpo ferire. Quando le pecore si avvicinarono e fu scoperto l’inganno fu troppo tardi, i samminiatesi erano stati disarmati. Il feudatario di San Miniato che si era arreso venne invitato ad Empoli “dove avrebbe visto gli empolesi far volare anche lo ciuco per il cielo di Empoli“. Infatti, per commemorare la grande vittoria, i Senatori di Empoli ordinarono che il giorno seguente si facesse festa e che dal campanile un asino doveva volar per confermare le parole degli sconfitti. La festa in ricordo venne mantenuta per alcuni secoli e si svolgeva nel pomeriggio della festa cristiana del Corpus Domini, intrattenendo le genti in attesa della processione serale.
Nel 1861 dopo l’Unità d’Italia venne proibito il volo per legge, non solo per la crudeltà del volo, ma soprattutto per il messaggio di odio che inviava verso un paese vicino. L’evento è stato ripreso nel 1981 come evento rievocativo, con sfilata in costume d’epoca e volo di un finto ciuco, protrattosi per alcuni anni insieme al collaterale Torneo del giuoco della palla doppia che assegnava il Palio del Ciuco di Empoli al termine di partite fra le contrade cittadine inventate per l’occasione: Porta Fiorentina (color rosso-bianco), Porta Bocca d’Arno (giallo-bianco), Porta Senese (azzurro-bianco) e Porta Pisana (verde-bianco). Le regole del gioco erano semplici: si giocavano partite simili al calcio storico in costume di Firenze utilizzando però due palle, ognuno del colore delle due contrade che si sfidavano. Il gioco, la sfilata e il volo erano organizzati dal Comitato delle Antiche Ruzza, un gruppo di giovani volenterosi e amanti di Empoli.
La Compagnia di S. Andrea ha ripreso in mano la festa nel 2008 con la tipica sfilata storica divisa in tre castelli che formavano anticamente la Lega di Empoli, ovvero Empoli (coloro bianco azzurro), Pontorme (color bianco rosso) e Monterappoli (color bianco verde).