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Innovativo intervento di chirurgia endoscopica all’Ospedale San Jacopo Pistoia

La procedura, realizzata per la prima volta a Pistoia ed una delle prime volte in Italia, ha permesso di revisionare un pregresso intervento di chirurgia bariatrica che, nel tempo, aveva diminuito la propria efficacia.

Innovativo intervento di chirurgia endoscopica all’Ospedale San Jacopo Pistoia
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Un innovativo intervento è stato eseguito all’Ospedale San Jacopo di Pistoia grazie alla stretta collaborazione tra l’equipe di Chirurgia Metabolica e Bariatrica, diretta dal dottor Enrico Facchiano e l’equipe di Endoscopia Digestiva, diretta dal dottor Mario Lombardi.

La procedura, realizzata per la prima volta a Pistoia ed una delle prime volte in Italia, ha permesso di revisionare un pregresso intervento di chirurgia bariatrica che, nel tempo, aveva diminuito la propria efficacia. La Chirurgia Bariatrica, o Chirurgia dell’Obesità grave, lo ricordiamo, è quella branca della chirurgia che si occupa del trattamento dei pazienti affetti da grave eccesso di peso allo scopo di portarli a raggiungere un miglioramento delle condizioni cliniche e dell’aspettativa di vita.

La procedura

La procedura è stata eseguita utilizzando una tecnica esclusivamente endoscopica. Questa prevede l’utilizzo di un particolare tipo di gastroscopia che prende il nome di endoscopia operativa ed ha permesso di realizzare una sutura a livello dello stomaco con il solo accesso attraverso la bocca e l’esofago, senza necessità di incisioni e conseguenti cicatrici chirurgiche sull’addome.

La paziente era stata sottoposta in passato ad un particolare tipo di bypass gastrico detto “bypass funzionale”. Il bypass gastrico è un intervento chirurgico che consiste nella creazione di una piccola tasca a livello dello stomaco che viene collegata direttamente all’intestino e permette agli alimenti ingeriti di fare un percorso più breve. Tale operazione non prevede l’asportazione di nessuna parte dell’apparato digerente ed è in assoluto uno degli interventi di chirurgia bariatrica più praticati al mondo. Con la variante “funzionale” a cui era stata sottoposta la paziente era stato mantenuto un collegamento a livello dello stomaco e tale particolarità aveva portato l’intervento a diminuire la sua efficacia nel corso degli anni. Con il nuovo intervento è stata realizzata una complessa sutura all’interno dello stomaco che ha permesso di ripristinare la funzione iniziale del bypass.

Alla pianificazione e all’esecuzione della innovativa procedura hanno partecipato, oltre ai dottori Lombardi e Facchiano, anche i dottori Deluca Colugnat e Valeria De Carli dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, i dottori Marco Veltri e Tatiana Bargellini della Struttura di Chirurgia Metabolica e Bariatrica, la dottoressa Manuela Carli dell’ Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione e gli infermieri Lucia Andreini, Antonio Guastini (Endoscopia Digestiva), Roberta Amato, Lorenzo Maddaloni, Federica Mariani, Francesca Pieraccini (Blocco Operatorio)

“La procedura – spiega il dottor Lombardi- si basa sull’utilizzo di una attrezzatura che viene montata sul gastroscopio e permette di confezionare endoscopicamente punti di sutura a tutto spessore di parete esattamente come accade nella chirurgia tradizionale. Questa tecnica ha molteplici applicazioni sia nell’endoscopia operativa a sé stante che nella collaborazione operativa fra endoscopia e chirurgia bariatrica. Nel caso specifico si trattava di chiudere nel modo meno invasivo possibile la finestra di collegamento fra neostomaco (la piccola tasca creata chirurgicamente) e stomaco residuo, in modo da far riprendere al bypass la sua piena funzionalità”.

L’intervento ha avuto successo dal punto di vista tecnico e la paziente, una sessantenne residente a Monsummano Terme, è stata dimessa dopo soli due giorni di degenza in ottime condizioni di salute.

“Uno degli aspetti più importanti della Chirurgia Bariatrica –aggiunge il dottor Facchiano, - è il suo carattere multidisciplinare. Per offrire un’assistenza adeguata agli standard richiesti dalle linee guida nazionali ed internazionali, infatti, è necessario instaurare una stretta collaborazione con altre figure professionali. Nella presa in carico del paziente affetto da obesità grave, dalla prima visita in ambulatorio fino all’intervento chirurgico è previsto un percorso strutturato di cui sono parte attiva, oltre al chirurgo, altre figure professionali: dietisti, psicologi, radiologi, endoscopisti e, ovviamente, anestesisti.”

La chirurgia bariatrica di Pistoia, unità operativa afferente alla Chirurgia Generale e Bariatrica di Firenze diretta dal dottor Marcello Lucchese nell’ambito del Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche guidato dal dottor Stefano Michelagnoli, ha sede presso l’Ospedale San Jacopo diretto dalla dottoressa Lucilla Di Renzo ed è una realtà di alto profilo a livello nazionale, avendo ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Centro Accreditato” da parte della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche (S.I.C.Ob).

L’Endoscopia Digestiva di Pistoia fa parte della Unità Operativa di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva Pistoia-Prato diretta dal dottor Alessandro Natali nell’ambito del Dipartimento delle Specialistiche Mediche guidato dal dottor Giancarlo Landini. Ha da sempre sviluppato procedure di endoscopia operativa avanzata (secondo e terzo livello) per il trattamento delle patologie dell’apparato digerente e delle vie bilio-pancreatiche anche mediante utilizzo di tecnologie innovative. Nel 2015 è stato uno dei primi centri italiani a ricevere l’Accreditamento di Eccellenza da parte della Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED).

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