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Boom di casi di pertosse. L'allarme dei medici: "Attenzione ai più piccoli". Ecco di cosa si tratta

Sintomi, come difendersi e cosa fare. Le linee guida su una malattia contagiosa

Boom di casi di pertosse. L'allarme dei medici: "Attenzione ai più piccoli". Ecco di cosa si tratta
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Il doppio dei casi rispetto al 2017, quando già c'era stato un picco. Si tratta della pertosse. Dai dati del 2024 si evince un incremento del 100% delle denunce dei casi di pertosse e a rimanere più colpiti sono i ragazzi tra 11 e 15 anni. Un alert lanciato dai pediatrici del Meyer, che quest'anno hanno avuto un incidenza di casi non indifferente. Nei primi 3 mesi del 2024 all’Ufficio di igiene pubblica e nutrizione di Pistoia erano già stati rilevati 17 casi di pertosse.

La pertosse, detta anche tosse canina, è una malattia infettiva causata dal batterio Bordetella pertussis. La malattia colpisce tutte le età, ma interessa prevalentemente i bambini di età inferiore ai 5 anni; i lattanti con meno di 6 mesi sono più a rischio di contrarre una forma severa della malattia.

Vie di trasmissione

La malattia si trasmette dal malato alla persona sana suscettibile attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. L’uomo è l’unico serbatoio noto del batterio, pertanto la trasmissione della malattia avviene solo tra esseri umani.

La pertosse è una malattia molto contagiosa: un malato di pertosse può contagiare fino al 90% delle persone suscettibili all’infezione con cui viene a contatto. Il contagio può avvenire a partire dalle prime fasi della malattia fino a 3 settimane o più dall’insorgenza dei tipici attacchi di tosse.

Non esistono portatori sani di pertosse, cioè persone che non sono malate ma che ospitano e diffondono il batterio; esistono solamente i malati in forma atipica o asintomatica. La malattia in forma asintomatica è, però, molto rara in quanto con un esame clinico approfondito del paziente possono essere messi in luce anche i sintomi meno specifici di un’infezione dell’apparato respiratorio.

La protezione acquisita tramite l’infezione o la vaccinazione diminuisce lentamente con il passare degli anni, pertanto chi ha contratto la pertosse o è stato vaccinato solo da bambino potrebbe riammalarsi durante l’adolescenza o l’età adulta, anche se in forma più lieve e/o atipica. Proprio gli adolescenti e gli adulti in questa condizione sono i principali responsabili della trasmissione della malattia ai lattanti non ancora vaccinati o parzialmente vaccinati.

Sintomi

La pertosse ha un periodo di incubazione di 7-10 giorni (media di 4-21 giorni). La forma non complicata della malattia dura solitamente 6-10 settimane (media di 7 settimane) e presenta sintomi diversi nei diversi stadi che la caratterizzano.

Lo stadio catarrale, della durata di circa 1-2 settimane, esordisce con sintomi che assomigliano ad un comune raffreddore: naso che cola, starnuti, lacrimazione, tosse occasionale e moderata. Raramente si può avere la comparsa di febbre non elevata, ma più di frequente la febbre è del tutto assente.

Nello stadio parossistico/convulsivo la tosse diventa più severa. Questa fase della malattia è caratterizzata da accessi incontenibili di tosse stizzosa, che si concludono con un tipico “urlo inspiratorio” e l’espulsione di catarro molto denso e vischioso; a volte gli accessi di tosse sono seguiti da conati di vomito. Nei bambini molto piccoli può mancare il tipico “urlo inspiratorio”, al posto del quale possono manifestarsi apnea (assenza di respirazione), cianosi (colorazione bluastra di cute e mucose) e soffocamento. Questo stadio dura in genere 1-6 settimane ma può persistere per più di 10.

Lo stadio della convalescenza ha inizio di solito entro 4 settimane ed è caratterizzato dall’attenuarsi dei sintomi e dal miglioramento delle condizioni generali del paziente.

II vaccino contro la pertosse si trova associato a quello contra la difterite ed ii tetano in una unica siringa. Poiché la protezione contro la pertosse dura pochi anni, anche se si è già vaccinate o si è contratta la malattia, il vaccino è raccomandato ad ogni gravidanza.

La pertosse contratta dal neonato nei primi mesi di vita può essere molto grave o persino mortale e la fonte di infezione è frequentemente la madre.

E' possibile vaccinarsi durante la gravidanza

II periodo raccomandato per effettuare la vaccinazione è il terzo trimestre di gravidanza, fra la 28a e la 36a settimana, in modo che la futura mamma abbia il tempo di produrre un numero sufficiente di anticorpi contro la pertosse da trasmettere al figlio attraverso la placenta, per proteggerlo nei primi mesi di vita, fino a che non potrà lui stesso essere vaccinato.

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