POLITICA

“Una donna al Quirinale”, il 20 gennaio si chiude la campagna Aidda

Alle 18.30 confronto on line con la presidente Antonella Giachetti, Linda Laura Sabbadini, Paola Balducci, Elisabetta Fabri, Grazia Francescato e Agnese Pini

“Una donna al Quirinale”, il 20 gennaio si chiude la campagna Aidda
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All'Italia serve una svolta rosa con l'elezione di una donna a Presidente della Repubblica. A chiederla è Aidda, l’associazione italiana che valorizza e sostiene l’imprenditoria al femminile, che per giovedì 20 gennaio alle 18.30 ha organizzato una tavola rotonda on line dal titolo “Una donna al Quirinale” (si potrà partecipare al link https://youtu.be/mF90E9vLIfQ).

A confrontarsi saranno la “padrona di casa” Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda; Linda Laura Sabbadini, chair di Women20, uno degli engagement group dell’ultimo G20; Paola Balducci, docente dell'università Luiss e già componente del Consiglio superiore della magistratura (Csm); Elisabetta Fabri, presidentessa e amministratrice delegata del gruppo Starhotels; Grazia Francescato, leader ambientalista e in precedenza parlamentare; Agnese Pini, direttrice del quotidiano La Nazione, media partner dell’iniziativa.

L'incontro

“Una donna al Quirinale”, non a caso, è il titolo della campagna lanciata a dicembre da Aidda, dalla quale è partita una petizione online che ha raggiunto quasi 2.500 firme con l’adesione di alcune importanti figure del mondo della cultura, della politica e delle istituzioni. “È la dimostrazione – commenta Antonella Giachetti, presidente dell’associazione – che i tempi sono maturi per una svolta epocale per l’Italia: eleggere una donna nel ruolo più prestigioso, quello che rappresenta l’unità nazionale. Quale momento migliore, se non quello di grande trasformazione che ci apprestiamo a vivere. L’emergenza Covid, infatti, ha impresso modificazioni potenti per cui niente sarà più come prima – prosegue Giachetti – e mai come adesso sarà inevitabile e necessario rompere i vecchi paradigmi e ripartire con slancio verso il futuro. A breve termine, si presenteranno davanti a noi le delicate sfide imposte dalla transizione economica e sociale. Per superarle nel migliore dei modi sarebbe essenziale riportare al centro della vita pubblica valori femminili come la sensibilità e la ‘cura’, valore che dovrebbe assumere una dimensione pubblica e non dovrebbe essere più relegato nella sola dimensione privata, cura quale responsabilità per il Paese e soprattutto per gli esseri umani dopo un periodo di grandi e dolorose prove.

“Avere per la prima volta una donna al Quirinale – conclude – costituirebbe un messaggio fondamentale anche per le nuove generazioni, per far sapere a tutte le ragazze e i ragazzi che si stanno impegnando a portare avanti battaglie per l’inclusione e la sostenibilità che nessuno dei loro sforzi è stato inutile. Nemmeno questo lo sarà dal momento che, comunque vada, avremo lasciato semi importanti da raccogliere tra sette anni, alla fine del prossimo mandato”.

 

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