Torna la Brambilla: "Il Ministero della Salute non discrimini chi non mangia carne"
L'onorevole lecchese alla ribalta, stavolta con una battaglia... vegana.
Torna alla ribalta, Michela Vittoria Brambilla. Stavolta, con una battaglia… vegana. L’onorevole lecchese, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al Governo “Quale urgente iniziativa” intenda intraprendere il Ministro della Salute Roberto Speranza per evitare “la discriminazione delle persone o delle famiglie che operano una scelta alimentare vegana o vegetariana, alle quali, secondo le nuove Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica, ospedaliera e assistenziale, in corso d’approvazione, potrebbe essere imposto l’obbligo di prescrizione medica per ottenere il regime alimentare richiesto.
Torna alla ribalta Michela Vittoria Brambilla
Il problema, secondo la Brambilla, è che le nuove linee guida ministeriali smentiscono quelle in vigore fin dal 2010, secondo le quali:
“non è sindacabile né attestabile da un medico la scelta etica e culturale vegana o vegetariana di una persona, di una famiglia, così come le scelte alimentari religiose, non trattandosi di una malattia”.
Stavolta con una battaglia… vegana
Insomma il cambio di linea del dicastero di Lungotevere Ripa non è andato giù alla fedelissima berlusconiana: a suo dire addirittura scoraggerebbe chi sceglie di non mangiare carne.
“Organismi internazionali come IPCC, FAO e OMS affermano da tempo che il contrasto ai cambiamenti climatici si realizza anche sulle nostre tavole – dove può fare la differenza la preferenza bilanciata per gli alimenti vegetali, meno impattanti e più salutari – ed hanno più volte ribadito la validità e l’adeguatezza in tutti gli stadi del ciclo vitale delle scelte alimentari che prevedono riduzione o esclusione dei prodotti di origine animale”.