Tagliaferri è il nuovo sindaco di Campi Bisenzio
L'avversario Fabbri (Pd): “Ho perso io, adesso pensiamo alla città”
Andrea Tagliaferri è il nuovo sindaco di Campi Bisenzio. Sarà lui, candidato di sinistra sostenuto da ’FareCittà’, ’Sì Parco No Aeroporto’, ’Si Campi a sinistra’ e dal Movimento 5 Stelle, a traghettare la nuova campi del cambiamento, come più volte ha detto durante questa campagna elettorale. Lo scontro Tagliaferri e Leonardo Fabbri si ferma con il 57,32% dei voti ottenuti dal primo e con il 42,68% del secondo.
Un vero sconfitto però in questa tornata elettorale rimane la poca affluenza. Cittadini sfiduciati dalla politica? Di fatto è andato a votare solo il 36,63% dei campigiani.
I primi commenti
«Le vittorie, si sa, hanno molti padri, le sconfitte un po’ meno». Queste le prime parole di Leonardo Fabbri, sostenuto Pd, dopo il risultato del ballottaggio.
«In questo caso la responsabilità di non aver convinto la maggioranza degli elettori che sono andati a votare e soprattutto dei tanti, troppi, che sono rimasti a casa, me la assumo io in prima persona - ha detto Fabbri - Voglio ringraziare quella straordinaria comunità di donne e uomini che si è costituita attorno alla mia candidatura: la loro passione, le loro idee, la loro voglia di impegno civico per Campi è un patrimonio che ora non va disperso ma valorizzato perché servirà a migliorare la nostra città.
A Tagliaferri mando il mio sincero in bocca al lupo, che gli ho già fatto personalmente, perché se saprà governare bene ciò andrà a vantaggio della comunità campigiana e io non potrò che esserne contento. Ma vorrei anche dargli un consiglio, dato che la maggior parte dei campigiani non l’ha votato: si impegni fin da subito a parlare alle tante persone che hanno a cuore il futuro di Campi e che non lo hanno indicato come sindaco, superando, finalmente, le divisioni che in questi anni hanno attraversato la nostra comunità indebolendola.
Sono scorie del passato, che non hanno più ragione di esistere. Se ne liberi. Lasci da parte la giacca di parte e indossi la giacca di sindaco di tutte e di tutti».