Stadio Fiorentina, Falchi: "Stop allo scontro"

Il futuro del nuovo stadio della Fiorentina sta aprendo uno scenario sotto più fronti dopo l'ok al centro sportivo a Bagno a Ripoli adesso Firenze e Campi Bisenzio si contendono l'infrastruttura dove giocherà la Viola.

Stadio Fiorentina, Falchi: "Stop allo scontro"
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Stadio Fiorentina, Falchi sindaco di Sesto Fiorentino interviene: “Stop allo scontro, istituzioni ritrovino il proprio ruolo. Su sviluppo area metropolitana si apra un confronto serio”.

Stadio Fiorentina, Falchi: "Stop allo scontro"

“Sulla vicenda dello stadio, ma, in generale, sull’intero tema della pianificazione urbanistica dell’area metropolitana, auspico che al più presto le Istituzioni ritrovino il proprio ruolo e che si apra una discussione lontana da quella di queste ore. Capisco le ragioni del sindaco di Campi, non è con i botta e risposta o con le ripicche che possiamo pensare di disegnare il futuro del nostro territorio”.

Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.

Il ruolo della Piana

“Lo stadio è una infrastruttura importante di rango metropolitano - prosegue - Mi stupisce che la sua collocazione al di fuori dei confini comunali di Firenze sia ancora un tabù. È inconcepibile che si pensi alla Piana solo per collocare infrastrutture e funzioni sgradite al capoluogo. Firenze e i comuni della cintura formano un’unica grande area urbana interconnessa che, come tale, deve essere governata e disegnata. La logica del ‘o tutto o niente’ prospettata dal sindaco di Firenze denota poca lungimiranza ed è fuori luogo in bocca al sindaco metropolitano per il suo ruolo istituzionale”.

Il futuro dell'area metropolitana

“Si è aperto mercoledì il nuovo consiglio della Città metropolitana e nell’occasione ho ascoltato dal sindaco Nardella parole condivisibili sulla necessità di allargare lo sguardo all’area vasta. Parole ben diverse, nei toni e nei contenuti da quelle ascoltate oggi. Siamo pronti - conclude Falchi - ad aprire una discussione sul futuro dell’area metropolitana, purché il confronto sia serio, lungimirante e centrato sugli interessi del territorio e sullo sviluppo sostenibile e riconosca ad ogni comunità il proprio ruolo”.

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