POI LE SCUSE

Scuola come Auschwitz: Cgil contro il post su Facebook pubblicato dal consigliere comunale leghista

Cammelli: "Questo pessimo esempio di politica i mugellani non se lo meritano".

Scuola come Auschwitz: Cgil contro il post su Facebook pubblicato dal consigliere comunale leghista
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Ha suscitato grandi polemiche e indignazioni il post pubblicato su Facebook il 7 giugno dal consigliere comunale leghista a Borgo San Lorenzo Claudio Ticci.

Scuola come Auschwitz

Tra i tanti commenti interviene anche la Cgil con la sua coordinatrice del Mugello, Valeria Cammelli.

“Evidentemente il tarlo della superficialità,  della ricerca di scontro a tutti i costi,  dell'utilizzo della violenza verbale si insinua anche fra noi. Questo pessimo esempio di politica i mugellani non se lo meritano. Metteremo sempre la massima attenzione nel contrasto di episodi così  contrari al comune sentire della nostra gente”.

Così Valeria Cammelli (coordinatrice Cgil Mugello) commenta il caso del consigliere comunale della Lega a Borgo San Lorenzo che posta su Facebook l'ingresso di Auschwitz come fosse una scuola.

“Questo signore, per dare il senso di ciò che pensa  sulle proposte per la riapertura delle scuole, non avendo altre idee paragona il nostro sistema scolastico al campo di sterminio di Auschwitz, luogo simbolo dell'Olocausto. Francamente pensavo che il nostro Mugello fosse immune da certe cose; che le persone rispettassero le idee, anche quelle non condivise. Pensavo che coloro che si dedicano ad un impegno politico avessero rispetto del ruolo che gli viene affidato.   Evidentemente il tarlo della superficialità,  della ricerca di scontro a tutti i costi,  dell'utilizzo della violenza verbale si insinua anche fra noi. Questo pessimo esempio di politica, i mugellani non se lo meritano. Come rappresentante della Cgil del Mugello ribadisco i nostri ideali antifascisti e antirazzisti, la nostra indisponibilità a dare spazi e voce a chi non riconosce questi valori, fondativi della nostra Costituzione, ma al contrario se ne serve in modo beffardo,  nel totale disprezzo della storia e dei propri simili. Metteremo sempre la massima attenzione nel contrasto di episodi così  contrari al comune sentire della nostra gente”.

Ventiquattro ore dopo, lunedì 8 giugno, lo stesso consigliere comunale ha postato le scuse sempre sulla sua pagina Facebook.

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