Polemica sui tamponi a pagamento
La consigliera regionale Ilaria Bugetti ha chiesto delucidazioni alla giunta toscana sulla questione dei tamponi per il coronavirus realizzati a pagamento da strutture private
Tamponi, la consigliera regionale Ilaria Bugetti (Pd): «Prima risposte ai cittadini con il sistema pubblico, solo dopo via al privato».
Polemica sui tamponi a pagamento
Via la prossima settimana alle unità speciali di continuità assistenziale (Usca) a supporto dei medici di base in tutta la Toscana: saranno almeno 28.
«Ho chiesto delucidazioni alla giunta regionale sulla vicenda dei test e tamponi per l’infezione da coronavirus che verrebbero realizzati a pagamento da alcune strutture private». Lo fa sapere la consigliera regionale Pd Ilaria Bugetti.
«In un momento del genere, dopo l’acquisto programmato da parte della Regione Toscana di centinaia di migliaia di tamponi e stick autorizzati – continua la consigliera –, crediamo sia prioritario intercettare chi ha veramente bisogno di tamponi e test e consentire solo in seconda battuta a chi può permetterselo di fare il test in autonomia. Il mondo sanitario convenzionato è utile se è a supporto del pubblico e non se si sostituisce ad esso».
Accelerata sul pubblico
«Penso che in questo momento si debba dare un’accelerata agli screening pubblici – aggiunge Bugetti –. Il sistema pubblico deve essere messo in condizione, e ce lo chiedono i medici stessi, di poter controllare i propri pazienti, perché sono i medici del servizio sanitario nazionale che hanno il polso della situazione e delle priorità. Andando in ordine di priorità, facendo sì che siano coperte prima le necessità del sistema pubblico e fidandosi di esso, si ottiene un’azione più efficace».
«A questo proposito informo che le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) a supporto dei medici di base inizieranno la propria attività su tutto il territorio della Toscana all’inizio della prossima settimana. Saranno almeno 28 e saranno in grado di fare test e tamponi».