Dell'Artino (Ncc): "Il ministro Toninelli non si rende conto del danno fatto agli imprenditori"
Il presidente di Azione Ncc spiega la mobilitazione delle imprese di trasporto con conducente esplosa dopo la conclusione col vertice col Governo.
“Non fatico a credere al ministro Toninelli quando dice che non capisce perché le imprese Ncc stiano scendendo in strada per protestare contro il Governo. Non capisce perché non è in grado di rendersi conto, e purtroppo non è la prima volta, del danno che sta procurando a migliaia di imprenditori”
Così Giorgio Silvano Dell'Artino, presidente di Azione Ncc, l'associazione delle aziende di servizio di trasporto pubblico con conducente spiega la mobilitazione delle imprese di trasporto con conducente esplosa spontaneamente dopo la conclusione col vertice col Governo. Una protesta che partita martedì sera a Roma davanti al Senato si sta allargando a tutta Italia interessando anche la Toscana dove gli Ncc hanno spontaneamente sfilato in corteo lungo le due direzioni di marcia della Firenze-Pisa-Livorno e a Firenze.
“Ci hanno preso in giro e il primo a farlo è stato proprio il ministro Toninelli – spiega Dell'Artino - dimostrando di non avere la volontà politica di abrogare la norma che obbliga i Ncc a rientrare in garage alla fine di ogni servizio. Un vincolo che sia lo stesso Parlamento, sia l'Autorità per la Concorrenza che la Corte di Giustizia della Ue hanno più volte definito illegittima perché impone solo ad alcune imprese dei limiti alla loro libertà di impresa punendo così i consumatori per tutelare altre aziende”.
“Basti pensare che mentre noi abbiamo dovuto sputare sangue solo per essere ascoltati – aggiunge Dell'Artino – i taxi sono stati subito ricevuti dopo di noi e hanno dettato la linea del Governo. E infatti non solo non ci hanno tolto dalla testa la Spada di Damocle dell'art. 29 quater della legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea. Cioè di quella disciplina che prevede, nello specifico, che l'auto con conducente che svolge servizio di trasporto pubblico non di linea debba rientrare in deposito una volta finito il servizio e da quel deposito debba ripartire ogni volta che deve svolgere un nuovo trasporto. Ma ci hanno messo anche altri vincoli prevedendo che la sede del vettore e almeno una rimessa siano situate nel territorio del Comune che ha rilasciato la licenza e che l’inizio e il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente debba avvenire presso le rimesse autorizzate situate nel territorio del Comune. Cioè invece di facilitare i consumatori hanno messo nuovi vincoli per proteggere il monopolio dei taxi”.
“Altroché Governo del Cambiamento, questo è l'Esecutivo delle Caste che invece di garantire la libera concorrenza e la libera prestazione dei servizi come ci chiede giustamente l'Europa da anni preferisce fare l'ennesimo favore alla lobby dei Taxi facendo pagare il conto ai cittadini e a migliaia di imprese Ncc, oltre 2mila in Toscana, che saranno costrette a chiudere” conclude il presidente di Azione Ncc.