L'intervista

«Il senso unico in via dei Confini? Non ha senso»

Questa la posizione di Daniele Matteini che si è astenuto alla votazione sulla mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia Gandola

«Il senso unico in via dei Confini? Non ha senso»
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La bretellina di Capalle continua a far discutere. Il capogruppo di Forza Italia Paolo Gandola, nei giorni scorsi, aveva presentato una mozione in consiglio comunale per introdurre il senso unico in via dei Confini.

Mozione che è stata bocciata. Il consigliere di Sì Fare Città Daniele Matteini, capallese doc si è astenuto, spiega le sue ragioni e come vede lo sviluppo e il futuro della frazione.
La bretellina è stata aperta cosa ne pensa?
«La bretellina di Capalle è un’opera che viene da lontano, ideata e voluta dall’ex sindaco Adriano Chini che firmò all’inizio del 2013, alla fine del proprio mandato, l’Accordo di programma. Poi purtroppo, questo va detto, si sono accumulati una serie di ritardi nella realizzazione ma oggi finalmente ci siamo ed è stata inaugurata da poche settimane. Questa bretellina è il completamento di un sistema di mobilità molto più ampio e che rappresenta uno dei tasselli di una viabilità più ampia.
Per la frazione di Capalle rappresenta un vero e proprio salto di qualità che era davvero necessario. Posso dire di conoscerla abbastanza bene la mia frazione, ci abito e la vivo attivamente da sempre».
Perché non ha sostenuto la mozione del capogruppo di Forza Italia Paolo Gandola sul senso unico a Capalle?
«Su quell’atto mi sono astenuto. Ho spiegato nel mio intervento in Consiglio comunale il perché del mio voto. Ci sono tante altre soluzioni, la situazione è complessa e semplificarla troppo non serve a nulla. Una cosa è certa: la proposta del senso unico non ha alcun senso e non porta a nessun tipo di vantaggio. Ricordo anche che la sperimentazione fu un flop assoluto».
Lei che vive e conosce bene la frazione pensa che Il senso unico sarebbe una soluzione soddisfacente per tutti?
«Assolutamente no, il senso unico rappresenta una non soluzione a tutti gli effetti. Ci sono tanti aspetti da valutare e una riflessione generale che a mio avviso dobbiamo fare, uscendo però da logiche faziose. Mi sono interfacciato in queste ultime settimane con tanti residenti e lavoratori di Capalle e ci siamo confrontati sulle criticità della nuova viabilità e su come ipotizzare dei miglioramenti facendo piccoli aggiustamenti. Cerco di spiegarmi meglio facendo alcuni esempi. Pensiamo al tema ambientale, quello della qualità dell’aria: è oggettivo che ridurre il numero di auto che passa dal centro abitato rappresenta un vantaggio per chi ci abita, minor numero di mezzi che passano ogni giorno e delle conseguenti file che si creavano quotidianamente nelle ore di punta. Su questo credo che tutti siano d’acordo. Adesso leggo/sento che da alcuni fantomatici rappresentanti di comitati ripresi dal consigliere Gandola nella sua mozione, esce la proposta di istituire un senso unico: ecco la questione ambientale sarebbe la prima a peggiorare, per andare a casa o per uscire da casa gli abitanti dovrebbero percorrere alcuni chilometri invece che qualche centinaio di metri, aumentando così l’inquinamento ambientale. Senza contare il fatto del disagio per gli abitanti o per chi lavora nella frazione che si troverebbero a dover fare giri immensi privi di senso. Pensiamo a chi deve andare in un negozio di quest’area: con il senso unico proposto sarebbe fortemente scoraggiato. Insomma oltre al danno la beffa. Pensiamo poi alla vivibilità della frazione: un numero minore di auto che la attraversano la rende ovviamente migliore. Abbattere il traffico è senza dubbio un vantaggio da tutti i punti di vista».
Ha delle idee per migliorare la viabilità nella frazione?
«Il tema della sicurezza del centro abitato è a mio avviso la giusta chiave di lettura con cui ripensare tutta la viabilità e le proposte che voglio io fare devono partire proprio da qui. Ho presentato un atto in Consiglio comunale in cui cerco di mettere in fila proprio tutto questo in modo molto puntuale e concreto, frutto dell’ascolto e del confronto con i capallesi. Io propongo una serie di interventi da attuare in modo graduale, verificare quanto ciascuno di essi migliori la situazione e se necessario aggiungerne progressivamente altri.
Partirei dal posizionamento di un semaforo in prossimità della scuola in modo da garantire accesso sicuro ai bambini e ai loro accompagnatori, poi dal posizionamento dei “cuscinetti berlinesi” già in sperimentazione in alcune città italiane e degli spartitraffico agli attraversamenti pedonali.
Oltre a ciò va impedito il passaggio dal centro abitato dei mezzi pesanti e allo stesso tempo un più rigoroso controllo del limite di velocità (che ricordiamo essere di 30 a l’ora), anche con l’installazione di una telecamera.
Sono convinto che con alcuni interventi sulla sicurezza si otterrebbe a cascata anche un incremento dell’utilizzo della nuova bretella, senza impedirne il transito per validi motivi.
E’ logico che un periodo di assestamento sia necessario. Ci si deve abituare alla nuova strada, qualcuno poi preferisce passare dalla vecchia strada non solo per abitudine ma anche perché è un tratto più breve. Non mi interessano polemiche sterili di chi pensa solo a un tornaconto personale, non credo che si debba mettere un senso unico per qualche posto auto in più. E’ necessario un ripensamento in toto per viabilità e qualità della vita della frazione che devono andare di pari passo, e proprio questo propongo all’amministrazione comunale nel mio atto».
Come vede il futuro di Capalle?
«“Radioso” (risponde sorridendo ndr)».
Matteini ci risponda.

«Le prospettive sono buone, ci stiamo lavorando, ma ne parleremo in un’altra occasione».

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