Signa

Enrico Rossi è arrivato a Signa in treno: “qua per lavorare, basta invettive personali”

A Pd Rossi ha raccontato che per ricevere le deleghe dal sindaco, è arrivato a Signa con il treno e non si aspettava l’accoglienza che ha ricevuto.

Enrico Rossi è  arrivato a Signa in treno: “qua per lavorare, basta invettive personali”
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Enrico Rossi è arrivato a Signa in treno: “qua per lavorare, basta invettive personali”

Con una modalità forse un po’ inedita, il Partito democratico di Signa ha inviato poco fa alle redazioni dei giornali una intervista realizzata ad Enrico Rossi, nuovo assessore allo sviluppo economico del Comune di Signa. Al Pd, Rossi ha raccontato che, per ricevere le deleghe dal sindaco, è arrivato a Signa con il treno e non si aspettava l’accoglienza che ha ricevuto.

“Sceso dal treno, ho chiesto indicazioni per raggiungere il Comune a piedi - ha rivelato Rossi - Il signore al quale ho domandato, a tutti i costi mi voleva accompagnare con la sua auto. Ho dovuto insistere per avere soltanto le indicazioni e proseguire a piedi. Altre persone mi hanno riconosciuto, salutato e augurato buon lavoro per Signa. Una bella accoglienza”.

Come si sente a tornare assessore, in un piccolo comune, dopo aver amministrato la Toscana?

“Mi sento bene, sono venuto volentieri e ringrazio il sindaco Fossi che mi ha chiamato. Credo che un’esperienza politica “di base”, fatta dopo tanti anni dove sono stato al governo della Regione, possa fare anche bene. Sarà interessante. In questa nuova esperienza posso dare qualcosa e, allo stesso tempo, prendere qualcos’altro dalle persone con le quali lavorerò. Per esempio, la possibilità di confrontarmi con una realtà che è più a contatto diretto con i cittadini. Sono sicuro che la mia esperienza di amministratore possa essere d’aiuto”.

Le prime volte che si è parlato del suo arrivo a Signa, qualcuno ha creduto si trattasse di fantapolitica. Eppure…

“Mi meraviglia che questa cosa abbia stupito qualcuno. La politica non è solo ascendente, è il tentativo degli uomini di stare insieme e trovare le soluzioni migliori ai problemi di tutti. Per chi appartiene, come noi, al campo democratico-progressista, si tratta di cercare soluzioni socialmente migliori, più avanzate e sostenibili. Questo è l’aspetto più importante, ma ce ne sono altri”.

Quali?

“Non nascondo che questo incarico mi consente di mantenere i miei impegni in Europa. Spesso si fa un gran parlare, a sproposito, dell’Unione Europea ma, alla fine l’ha capito anche Salvini che senza Europa non si fa politica. Neanche a livello locale. E poi, mi fa sorridere vedere che ritorno da come ero partito; venire a Signa mi ringiovanisce!”.

Dai banchi dell’opposizione l’hanno definita un anti-signese, cosa risponde?

“Non rispondo mai alle invettive. Però anti-signese mi pare un’espressione molto forte.  Mi sarei aspettato di essere sfidato, avrei pensato a qualcosa come “vediamo se l’ex presidente sarà bravo a fare quello che dicono…”; invece si lanciano invettive personali.

Quali sono gli obiettivi che lei e l’amministrazione avete in mente riguardo alle sue deleghe, specialmente in periodo di Covid?

“Ho già avuto un incontro con il sindaco e con i dirigenti del Comune; mi hanno presentato le prime necessità e il quadro della situazione. Vogliamo fare incontri con le categorie economiche, migliorare la zona industriale e molto altro. Con le prime settimane di lavoro mi farò un’idea più precisa”.

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