Danni all'auto ed insulti per il consigliere della Lega di Firenze Antonio Montelatici
Dura presa di posizione della Lega provinciale di Firenze dopo gli insulti ed i danni riportati dall auto del consigliere comunale Montelatici dopo la presenza di Salvini in città.
La denuncia da parte della Lega provinciale di Firenze dopo quanto accaduto sabato 30 novembre subito dopo la manifestazione in città di Matteo Salvini: ci sono stati danni all'auto ed insulti per il consigliere comunale Montelatici.
Nel mirino il consigliere Lega Montelatici: insulti e danni all'auto
Riportiamo quanto arrivato dall'ufficio stampa della Lega, provincia di Firenze, a seguito dell'episodio accaduto ieri, sabato 30 novembre.
"Un atto vile ed inammissibile - ha detto il segretario provinciale del Carroccio, Alessandro Scipioni - in un paese civile è inaccettabile il fatto che due consiglieri comunali della Lega vengano presi ad insulti ed ancor peggio il che sia stata vandalizzata tutta la macchina del consigliere Montelatici con una scritta gigante "Lega Merda ", rovinata con sfregi su tutta la carrozzeria e la rottura di uno specchietto. Ieri Matteo Salvini ha detto che in un paese civile la gente non dovrebbe essere protetta dalla polizia se va a cena. Questa è l'ennesima dimostrazione del fatto che la cultura della democrazia ed il rispetto verso gli altri per i centri sociali è solo una chimera. Piena solidarietà al consigliere Montelatici e profondo disprezzo per gli autori del gesto vigliacco e balordo come coloro che lo hanno perpetrato".
A seguire anche il commento del diretto interessato.
"Credevo vivessimo in un paese civile, io volevo soltanto partecipare all'incontro con Matteo Salvini invece sono stato insultato insieme al mio amico e collega Emanuele Coccollini e successivamente ho dovuto subire una cosa del genere - ha detto il consigliere comunale della Lega, Antonio Montelatici - Ma se pensano di spaventarmi si sbagliano proprio. Così facendo determinano solo in me la volontà di cambiare le cose e di contribuire a rendere Firenze una città più tollerante e rispettosa delle idee di tutti. Queste persone non hanno una cultura della democrazia. Ora più che mai è un nostro dovere cambiare le cose".
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