NIENTE NORME NEL DECRETO

Coronavirus: chiesta mezz'ora fuori per ragazzi autistici e bambini

La consigliera regionale ha chiesto all'assessore Saccardi attenzione e provvedimenti sul tema.

Coronavirus: chiesta mezz'ora fuori per ragazzi autistici e bambini
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Covid-19, Ilaria Bugetti (Pd), consigliera regionale chiede: «Ragazzi autistici e bambini possano uscire almeno mezz’ora al giorno».

Coronavirus: chiesta mezz'ora fuori

Attenzione nei confronti dei ragazzi autistici e dei disabili psichici in genere e verso i bambini. La chiede in questo momento di emergenza sanitaria per l’epidemia di Coronavirus la consigliera regionale Pd Ilaria Bugetti, che sottolinea l’importanza di stabilire norme chiare che indichino il comportamento che famiglie e caregiver possono tenere in questi giorni di restrizioni nella cura dei più piccoli e dei più fragili.

«I ragazzi disabili, come quelli affetti da disturbi dello spettro autistico, e i bambini sono coloro che più risentono in questi giorni dell’isolamento in cui l’emergenza Covid-19 ci ha costretti – spiega la consigliera –. Ferma restando l’assoluta priorità da dare al contenimento del contagio, ritengo dunque sia importante prevedere per loro delle regole specifiche che permettano loro e ai loro familiari di vivere questa situazione con il minor disagio possibile. Come ad esempio la possibilità di uscire di casa, con tutte le precauzioni previste, almeno mezz’ora al giorno».

La confusione nelle norme

«Queste situazioni non sono infatti normate dai numerosi decreti governativi per il contenimento del virus, diversamente da quelle che riguardano i padroni di cani e chi fa jogging, per cui ci sono specifiche indicazioni – continua Bugetti – e questo genera confusione. È un problema di non poco conto, perché il fatto di stare in casa e l’interruzione della routine quotidiana in molti casi di disturbo psichico aggrava la patologia, con il rischio di mettere a repentaglio la tenuta psicologica delle famiglie e dei ragazzi stessi. Rischio che corrono anche i bambini, che in questi giorni si vedono privati (seppur per un valido motivo) della propria quotidianità, della socialità e degli spazi adeguati per il proprio sviluppo psicofisico (pensiamo ai meno fortunati, che vivono in spazi ridotti). Con il pericolo che questo costituisca per loro un trauma da portarsi dietro in futuro. Il tutto aggravato dal prolungarsi della situazione per un tempo ancora indeterminato e che purtroppo potrà non essere breve».

La richiesta

«È per questo che ho chiesto all’assessore Stefania Saccardi che la Regione Toscana si faccia carico del problema ed emani un’ordinanza (come già hanno fatto Lombardia e Marche) a tutela di questi soggetti – fa sapere la consigliera –, i quali, anche in nome di quei diritti sanciti da diverse carte (come la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e quella sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza), seppur nei limiti di quanto consentito dall’emergenza, è nostro dovere salvaguardare. Vista la consueta sensibilità della giunta regionale su questi temi, sono certa che la risposta non tarderà ad arrivare».

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