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Il Comune di Signa ratifica l'ingresso del "Patto per l'Arno"

La Giunta Comunale di Signa ha dato l'ok per far entrare l'amministrazione all'interno del "Patto per l'Arno": ecco in cosa consiste.

Il Comune di Signa ratifica l'ingresso del "Patto per l'Arno"
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Approvata durante l’ultima seduta di Giunta Comunale a Signa la delibera per l’adesione al manifesto d’intenti avente ad oggetto il Patto per l’Arno, per l’avvio del percorso partecipativo denominato “Verso il contratto di fiume per l’Arno”.

Anche il Comune di Signa ratifica la partecipazione al "Patto per l'Arno"

La finalità del Patto, promosso dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale in accordo con i Consorzi di Bonifica territorialmente competenti, è quella di raccogliere conoscenze sulle problematiche e sulle potenzialità dei territori che affacciano sul fiume per elaborare un calendario di azioni e interventi che favoriscano la prevenzione del rischio idraulico, la tutela delle risorse idriche e la valorizzazione delle risorse socio economiche, culturali, paesaggistiche e ambientali.

“Il Patto rispecchia pienamente le prospettive dell’Amministrazione Comunale data l’importanza che la rete idrica rappresenta per il nostro territorio”, commentano il Sindaco Giampiero Fossi e l’Assessore alle Opere Pubbliche Andrea Di Natale, “lavoriamo da molto tempo per la messa in sicurezza idraulica del territorio di Signa – basti pensare al grande intervento, in partenza nelle prossime settimane, per la realizzazione della Cassa D’Espansione dei Renai. Ma ci impegniamo anche per un incremento della fruibilità e vivibilità del fiume con uno stimolo all’attività di pesca, una forte sollecitazione all’educazione ambientale e la prospettiva di una riqualificazione generale dell’ambiente fluviale”.

Fra gli obiettivi strategici del Patto infatti si trovano quattro punti incisivi, ossia la necessità di un Arno più pulito (relativamente anche alla tutela dei corpi idrici afferenti all’Arno), la salvaguardia del rischio idraulico attraverso politiche di riduzione della pericolosità; una maggiore fruibilità delle sponde; la valorizzazione culturale, economica, sociale e turistica dell’ambiente fluviale.

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