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Centrosinistra verso le elezioni, Toccafondi: “Servono idee coraggiose, non accozzaglie contro qualcuno”

Il deputato di Italia Viva eletto a Firenze, ha commentato le possibili alleanze in vista delle elezioni politiche del 25 settembre durante la trasmissione “Dentro la notizia” di Italia7.

Centrosinistra verso le elezioni, Toccafondi: “Servono idee coraggiose, non accozzaglie contro qualcuno”
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Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva eletto a Firenze, ha commentato le possibili alleanze in vista delle elezioni politiche del 25 settembre durante la trasmissione “Dentro la notizia” di Italia7.

Centrosinistra verso le elezioni

“Per contrastare sovranisti e populisti bisogna mettere in campo idee concrete e coraggiose. Attenzione alle maxi alleanze inspirate solo allo slogan ‘tutti contro Meloni’: io non faccio parte di quella coalizione e la contrasto però questo non basta a stare insieme, servono idee comuni. Altrimenti rischiamo di creare una confusione che fa bene solo al centrodestra”.

Così Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva eletto a Firenze, ha commentato le possibili alleanze in vista delle elezioni politiche del 25 settembre durante la trasmissione “Dentro la notizia” di Italia7.

“È giusto - dice Toccafondi - tentare di tenere insieme i riformisti che hanno sostenuto e sosterranno lealmente Mario Draghi fino all’ultimo minuto. Ma le alleanze vanno create sulla base di programmi e orizzonti comuni, non solo di opposizione a qualcuno. E allora, stiamo sul concreto: rigassificatori o dipendenza da Putin? Creazione di nuovi posti di  lavoro o Reddito di cittadinanza? Infrastrutture come la Tav per modernizzare il Paese o comitati anti tutto? Noi di Italia Viva diciamo sì alle prime soluzioni e no ai veti. Ora mi pare che sia il Pd a dover scegliere da che parte stare”.

“In questo senso - dice il deputato fiorentino di Italia Viva - fa una certa impressione vedere il Pd che apre le porte a Sinistra Italiana, il cui leader ha dipinto il governo di Draghi come il governo delle banche. Al di là della superficialità politica della definizione, così si spingono i moderati tra le braccia di Salvini, Berlusconi e Meloni…”.

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