Airbnb, stop (di nuovo) in area Unesco. Il Consiglio comunale approva la delibera Funaro, ma c'è già chi farà ricorso
Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia: "La soluzione per gestire l’overtourism non è chiudere la città a chiave ed i prezzi delle locazioni non sono diminuiti con il precedente divieto".
Non si sono scomposti più di tanto da Palazzo Vecchio quando il Tar ha fatto cadere il divieto di affitti brevi nell’area Unesco del centro storico. Quindi sono corsi ai ripari con una nuova delibera, approvata a margine del Consiglio comunale di martedì, 31 luglio 2024.
La norma per bloccare le nuove locazioni turistiche brevi nel centro Unesco sarà inserita nel prossimo Piano operativo comunale. Il tribunale amministrativo aveva, però, dichiarato la precedente misura della Giunta Nardella inefficace proprio perché non inserita nel Poc, ma solo nel Regolamento urbanistico. E presto fatto: per approvarla sono serviti 20 voti favorevoli, 10 contrari, 1 astensione, 2 decisioni di non voto, più 4 assenti.
Insomma, alcun indugio da parte della Giunta, che una volta sentito il parere giuridico del segretario generale è andata avanti. D’altronde la sindaca Sara Funaro lo aveva detto sin da subito: nessun passo indietro.
Approvato in Consiglio, ma dietro l'angolo ci sono i ricorsi al Tar
Tutti soddisfatti, ma a che costo? Adesso, infatti si apre un altro scenario quello di ulteriori ricorsi al Tar.
Lo ha già promesso infatti, Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e ceo di Apartments Florence.
"Faremo un nuovo ricorso al Tar – ha detto - La soluzione per gestire l’overtourism non è chiudere la città a chiave ed i prezzi delle locazioni non sono diminuiti con il precedente divieto".
Da qui la convinzione di andare per vie legali.
"A Firenze – spiega Fagnoni – malgrado la delibera dell’ex giunta Nardella il numero di residenti in centro non è aumentato ed i prezzi delle locazioni lunghe non sono scesi. Il tentativo di bloccare gli alloggi per i turisti non ha portato risultati, ma il Comune preferisce insistere su questa strada. Eppure, questi ultimi mesi ci hanno dimostrato con limpidezza come limitare la proprietà privata e la libera imprenditoria non porti alcun beneficio concreto alla città.
L’unica conseguenza reale è il danno prodotto nei confronti dei tanti fiorentini che hanno la possibilità di ottenere una fonte di reddito, spesso indispensabile, affittando la propria abitazione ai viaggiatori".
Anche dai banchi dell’opposizione non è mancata la disapprovazione, con Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune, che ha parlato di una delibera che arretra politicamente. Cecilia Del Re (Firenze Democratica) che ha posto l’attenzione sulla necessità di un decreto Salva Firenze per regolamentare il fenomeno delle locazioni turistiche mediante licenze.
"“Anche di fronte all’evidenza della illegittimità testuale della delibera per l’entrata in vigore del Decreto Salva Casa, la maggioranza in Consiglio ha tirato a diritto", le parole di Del Re.
E altri che consiglieri di Italia Viva e Centrodestra che hanno parlato di una sorta di "crociata contro la libertà privata".
Funaro tira dritto
Lo aveva detto sin da subito la prima cittadina di Firenze, che uno dei primi atti una volta insediato il Consiglio sarebbe proprio andato verso un contenimento del turismo selvaggio. Portando avanti, anche quanto già fatto dalla Giunta Nardella. Una sorta di testimone in una staffetta che non sarà certo facile da correre.
"Questo è l'inizio – ha promesso Funaro - di un percorso che andrà ad aggiungersi a tante altre azioni per fare in modo che la bellezza della nostra città possa essere vissuta sì da un turismo sostenibile ma soprattutto dai nostri cittadini".
E poi ancora:
"Obiettivo favorire la permanenza della residenza in centro storico e migliorare le condizioni di abitabilità attraverso l'inserimento della distinzione 'residenza temporanea' all'interno della tipologia 'uso residenziale’ e stabilendo quindi il divieto di insediamento nel nucleo storico Unesco dell'uso per residenza temporanea".
Ma sarà sicuramente un lungo percorso tortuoso.