doccia gelata

Stadio: il Governo dice sì a Venezia ma snobba Firenze

Arrivano 93,5 milioni a Venezia che punta sull'ambiente, mentre Firenze ancora aspetta

Stadio: il Governo dice sì a Venezia ma snobba Firenze
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Rabbia a Firenze quando si è appreso che il Governo ha deciso di ridare il finanziamento a Venezia (93.5 milioni di euro) per realizzare il suo stadio, mentre continua il suo niet su Firenze.

 

Stadio: il Governo dice sì a Venezia ma snobba Firenze

Una vera e propria doccia gelata. Ieri mattina l'annuncio  del ministero dell’Interno d’intesa con quelli di Economia e finanza e Affari esteri: sì ai 93,5 milioni di euro per finanziare il progetto del Bosco dello Sport di Venezia.

Un sì che fa infuriare e non poco Firenze che sta aspettando ormai da tempo quei 55 milioni di euro mancanti per la realizzazione dello stadio da parte del Governo, soldi che dovevano arrivare dal Pnrr e che non sono arrivati.

Una "ripicca" del Governo che con questa mossa avverte la giunta Nardella che da pochi giorni ha fatto ricorso al Tar? Oppure una vera e propria pietra tombale sul futuro stadio fiorentino?

Da fonti non ufficiali che arrivano da Palazzo Vecchio si avverte però un timido ottimismo. Al dossier su cui poggia il futuro del nuovo stadio, dopo gli ultimi ritiri, infatti  stanno lavorando intensamente pure i parlamentari fiorentini del centrodestra, primo fra tutti Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia.

Come già detto settimana scorsa, il punto è che adesso il progetto deve cambiare.

Il progetto di Venezia punta all'ambiente

Il progetto di Venezia

Se si guarda a Venezia infatti il progetto non riguarda solo ed esclusivamente lo stadio, ma si tratta di un vero e proprio "bosco dello sport" e prevede, complessivamente, la realizzazione di stadio, arena, completamento della nuova viabilità Tessera-aeroporto, opere di urbanizzazione interna, a verde e di paesaggio, area educational. Un luogo multifunzionale, attivo 7 giorni su 7 e in grado di garantire la sostenibilità economico-finanziaria. Particolare attenzione verrà riservata all’aspetto ambientale con una superficie verde di quasi 79 ettari: una grande struttura ecologica e sostenibile, in cui gli impianti sportivi sorgeranno in mezzo ad aree boscate, con la piantumazione di 100.000 tra alberi e arbusti.

E Firenze?

Qui la situazione è più complessa, e i tempi sono stretti. Il nuovo bando di gara per il restyling del Franchi dovrà chiudersi entro il 15 novembre. Al massimo entro l’estate quindi Palazzo Vecchio e Roma dovranno trovare la strada per coprire i 55 milioni mancanti.

La prima soluzione è che il governo applichi quanto chiesto dal Comune proprio nel ricorso al Tar: il trasferimento dei 55 milioni dal fondo Pnc (il piano nazionale complementare al Pnrr) allo stadio Franchi, proprio come fatto per Venezia. Un passaggio complesso perché i 93 milioni di Venezia sono stati sborsati da Roma in virtù della motivazione ‘ambientale’, mentre il progetto del Franchi riguarderebbe unicamente lo stadio e non la rigenerazione del quartiere.

Il piano B invece è lo ’splitting’ dei fondi, il loro ’salto’ cioè su altri capitoli: convincere il governo a finanziare con 55 milioni altre opere o progetti oggi in rampa di lancio a Firenze e destinati a periferie, urbanizzazione, rigenerazione urbana e verde pubblico. Non lo stadio. In questo modo il Comune potrebbe trasferire risorse proprie, pari a 55 milioni, stavolta sul Franchi.

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