Le richieste delle donne imprenditrici toscane
La presidente Giachetti: “E’ il momento di agire come imprenditrici e professioniste per integrare la prospettiva femminile in ogni sede decisionale”
Incontro annuale di AIDDA Toscana. Post Covid19, le donne imprenditrici toscane: “Supporto alle aziende e più infrastrutture”.
Le richieste delle donne imprenditrici toscane
“Un supporto immediato e concreto alle aziende di eccellenza artigianale che rischiano di scomparire o di essere vittima di infiltrazioni malavitose. Incentivare cambiamenti e riconversioni produttive verso una filiera più corta, rialloncandola sul territorio, e potenziare le infrastrutture e i collegamenti tra le province Toscana, utilizzando anche i fondi del recovery plan”.
Sono i punti da cui ripartire per Antonella Giachetti, presidente AIDDA Toscana - associazione delle donne imprenditrici e dirigenti d'azienda- e vicepresidente nazionale dell'organismo fondato nel 1961, che fa il punto sulla ripartenza dopo l’incontro annuale con i soci dei giorni scorsi. Alla cena organizzata allo Chalet Fontana di Firenze sono intervenuti: la prefetta Laura Lega, il presidente di Confindustria Firenze Maurizio Bigazzi, la vicesindaca di Firenze Cristina Giachi, il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e il presidente di Confartigianato Firenze, Alessandro Sorani.
“E’ denso di emozioni ritrovarci dopo aver vissuto una situazione senza precedenti nella storia - ha detto la presidente Giachetti - . Oggi il momento è importante, dobbiamo essere presenti ed assumere decisioni consapevoli sul nostro futuro. I valori femminili devono essere al centro della ripartenza e, come imprenditrici e professioniste, abbiamo il dovere di prendere posizioni chiare per integrare finalmente la prospettiva femminile in ogni sede decisionale per la costruzione di un futuro possibile”.
Infrastrutture, servizi e una visione strategica più lungimirante per il sostegno alle piccole e piccolissime realtà artigianali.
“Serve un aiuto immediato, sia economico che finanziario, che allontani i pericoli di dissoluzione. Potrebbe essere importante anche la riallocazione nel territorio di fasi produttive e di produzione di alcune tipologie di materie e semilavorati, attraverso la riconversione di attività a rischio di estinzione, per accorciare le filiere e garantire una maggiore resilienza nei momenti di grande emergenza come quella appena vissuta”.
Non ultimo il turismo, “che prediliga però un’esperienza di viaggio e di conoscenza di maggior durata e più alta qualità con un insieme di proposte che colleghino fra loro tutte le province della Regione. Tutto ciò parte da un presupposto: potenziare le infrastrutture, che soprattutto nei collegamenti interni sono molto carenti”.
Sistema già al collasso
“Il sistema sul quale questa pandemia è intervenuta era già nel collasso - ha continuato la presidente AIDDA Toscana - minato da sempre maggiori diseguaglianze, dal produrre continui danni ambientali, dal non essere intrinsecamente sostenibile e non resiliente rispetto a grandi crisi come quella che abbiamo vissuto. AIDDA auspica che la rigenerazione del sistema economico di Firenze e della Toscana passi dalla consapevolezza dell’appartenenza dei nostri territori al nostro Paese e all’Europa, l’Europa dei Popoli dei padri fondatori che oggi può essere l’unica a poter svolgere un vero ruolo per far uscire dalla catastrofica situazione post pandemica. Un’Europa che può e deve generare politiche di intervento solidale fra i suoi paesi, rispettandone i valori territoriali, assumendo contemporaneamente il ruolo di preservatore dei valori della democrazia e della libertà. I piani di rinascimento devono tenere conto che non ci si salva da soli, ma tutti insieme e riscoprendo il valore femminile della solidarietà".