Fisco a due velocità, con debitori e creditori, non ammette la compensazione
Le due facce dell'amministrazione finanziaria
Fisco a doppia faccia, veloce come un fulmine nell’esigere i credi, imponendo pesanti sanzioni a chi ritarda a pagare, e tartaruga nel saldare i propri debiti, senza nemmeno corrispondere ristori ai cittadini che fa aspettare a lungo. Tra l’altro non ammette nemmeno la compensazione fra debiti e crediti da parte dei contribuenti.
Ci parla di questa situazione surreale, portando un esempio concreto a supporto, l'aretino Massimo Gervasi presidente dell'Associazione delle Partite Iva APIT Italia.
“Un contribuente - ha spiegato - che vantava dei crediti IVA nei confronti dell'Erario, nello specifico, crediti commerciali già vistati e quindi pronti da compensare, ha chiesto all'Amministrazione Finanziaria se poteva compensare questi crediti con le rate che scaturivano dell'adesione che aveva fatto con la Rottamazione Quater. L'Agenzia delle Entrate, facendo riferimento ad una circolare precedente, ha risposto con un secco ‘no’. L'unico modo di pagare è con liquidità diretta”.
La domanda che si pone Gervasi a nome di tutti gli italiani
“Perché se il cittadino ha un debito con lo Stato rischia sanzioni e peggio ancora rischia gravi incombenze finanziarie laddove non riuscisse a pagare le eventuali rate, come nel caso delle rate della Rottamazione Quater?
E perché, nel caso contrario, lo Stato segue parametri diversi, senza nessun obbligo?
Sono moltissime le situazioni in cui i contribuenti sono in attesa da anni di ricevere rimborsi o crediti, da parte della Pubblica Amministrazione. Nel caso menzionato precedentemente: perché il contribuente non può usare questi crediti per compensare l'eventuale adesione ad un Rottamazione"?
Le conclusioni
"In realtà, per le tasche del fisco si tratterebbe di un semplice giroconto. Naturalmente qualcosa non torna, soprattutto se consideriamo le già tante difficoltà degli italiani”. Badate bene - concludeMassimo Gervasi - che l'etichetta di evasori, è usata molto spesso impropriamente. Chi detiene una cartella o chi aderisce alla rottamazione non è per forza un evasore, anzi è probabilmente un italiano di ceto medio che cerca di trovare una quadra con un'Amministrazione Finanziaria sorda e poco flessibile. Pensate che solo negli ultimi tempi gli italiani non sono riusciti a pagare 15 miliardi di rate di muto. Inoltre per la prima volta nella storia, gli italiani hanno utilizzato 50 miliardi dei loro risparmi; risparmi utilizzati per combattere inflazione e pressione fiscale.
Intanto, la politica si preoccupa dei problemi di La Russa (figlio), Santanchè e Delmastro, che fra l’altro la maggioranza degli italiani non sa neanche chi sono”.