Vertenza infinita

Ex Gkn, l’Rsu: “Siamo ai licenziamenti di fatto e alla violenza dell'assedio” 

Gli operai: “Il tavolo del Mimit è stata l'ennesima giornata surreale: azienda irreperibile e rinvio alla settimana successiva”

Ex Gkn, l’Rsu: “Siamo ai licenziamenti di fatto e alla violenza dell'assedio” 
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Ieri il nuovo tavolo al ministero sulla vertenza dell’ex Gkn è durato oltre 10 ore ma è terminato con l’ennesimo nulla di fatto, rinviando al nuovo incontro di settimana prossima,

La nota stampa della Rsu dell’ex Gkn 

"Complimenti a Borgomeo: di rinvio a rinvio, è riuscito a fare passare 6 mesi senza pagare. Il problema è chi glielo permette". 

La Rsu commenta così il tavolo ministeriale di oltre dieci ore che si è concluso ieri con l'ennesimo rinvio.
Ancora un nulla di fatto, a partire da quella che non dovrebbe essere una richiesta ma un fatto acquisito: QF deve pagare gli stipendi. Non come pre-requisito per avviare una trattativa, ma perché lo prevede la legge per chiunque abbia un contratto di lavoro, che l'impresa sia in liquidazione o meno, che sia stata concessa o no la cassa integrazione. 

Così è stato per Melrose, che infatti ha pagato gli stipendi pur essendo in liquidazione, così deve essere per QF e per chiunque altro. 

La Rsu ex-Gkn mette in fila gli eventi

“La gestione Borgomeo, con la corresponsabilità di tutte e tutti coloro che potevano impedirlo, ha bruciato 90 posti di lavoro in un anno.
La verità è che noi siamo tutti licenziati di fatto. Anzi, peggio, siamo ostaggi di un assedio violento fatto di non pagamento degli stipendi, dell'azzeramento dei diritti contrattuali e praticamente della disdetta di 60 anni di diritti tramandati dalla Fiat di Novoli a Gkn, oltre a una continua tortura psicologica fatta di rinvii senza senso e ben studiati. 

Dal 20 dicembre, giorno della presentazione dei nostri piani industriali, Borgomeo è riuscito a tirare a campare o meglio a farci morire fino a marzo. Chi sta ai tavoli evidentemente non ha limite alla pazienza ma ha pazienza ad ogni limite.

 E così, di incontro in incontro, di nulla in nulla, si fa esattamente il gioco dei licenziamenti".

Oltre 10 ore di discussione

Il tavolo si è aperto con il riferimento a una nota inviata da QF la sera prima, nella quale si sarrebbero lette ipotetiche aperture, e con la richiesta congiunta di istituzioni e sindacati di procedere al pagamento immediato di tutte le spettanze e al ritiro della liquidazione. Il problema però è che a quel tavolo non c'era Francesco Borgomeo. 

Né il liquidatore Salvatore Sarcone ha ancora detto nulla sulla reale situazione societaria. 

C'era stata una discussione con l'impresa prima dell'inizio del tavolo vero e proprio, ma poi, quando si è arrivati a prendere decisioni, risultavano irreperibili. 

E la riunione si è aggiornata a tarda sera, rimandando alla prossima settimana.

"L'arte di Francesco Borgomeo di parlare del nulla e di omettere la sostanza è notevole - commenta la RSU ex-GKN -. Ma tale arte non sarebbe nulla se non incontrasse la complicità dei tavoli istituzionali.
Borgomeo manda una email a mezzanotte e l'intero tavolo - in sua assenza e con sua irreperibilità - discute di una non proposta, che non contiene nessuna reale novità per 10 ore. Come Melrose, Borgomeo vuole evidentemente licenziarci tutti e lo stabilimento vuoto.

E come allora, Firenze saprà dimostrare di essere orgoglio solidale. Ora è il tempo della mobilitazione definitiva per liberare Gkn".

È il principio della "rana bollita" di Noam Chomsky, secondo il quale si lascia bollire la vertenza a fuoco lento, di rinvio in rinvio, fino a che non ci si rende conto che l'acqua sta bollendo e non c'è più il tempo di saltare fuori, di salvarsi.

Una nuova mobilitazione

"Il 9 luglio 2021 un'intera comunità ha reagito ai licenziamenti in tronco - conclude la RSU -, ora chiamiamo tutte e tutti a mobilitarsi contro i licenziamenti di fatto.

Oggi siamo presenti in diverse piazze per lo sciopero per il clima, domani saremo alla manifestazione nazionale antifascista a Firenze e altre mobilitazioni ci saranno nei prossimi giorni. Tenetevi liberi per marzo".

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