Certificazione verde nelle aziende a conduzione straniera: il vertice oggi in Prefettura
Si è tenuto questa mattina, presso la sede del Palazzo del Governo, un incontro interistituzionale, convocato dal Prefetto dott.ssa Adriana Cogode, d’intesa con Presidente della Regione Toscana, dott. Eugenio Giani, che ha visto la partecipazione del Console della Repubblica popolare cinese, Dott. Wang Wengang, dei sindaci di Prato e di Montemurlo, dott. Matteo Biffoni e Simone Calamai, del Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dott. Renzo Berti e del Direttore Sanitario dell’Asl Toscana Centro, dott. Emanuele Gori, del Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Francesco Zamponi, del Comandante della Guardia di Finanza, Col. Massimo Licciardello, del vicequestore vicario, Dott. Francesco Triggiani e del Comandante NAS di Firenze, Magg. Andrea Davini.
Certificazione verde nelle aziende a conduzione straniera
Scopo dell’incontro l’esame delle problematiche emerse nel settore dell’imprenditoria a conduzione straniera, in particolare cinese, a seguito dell’entrata in vigore dell’obbligo della certificazione verde Covid 19 per i lavoratori di tutte le aziende.
La numerosa presenza di attività produttive con la presenza di dipendenti stranieri è stata infatti recentemente oggetto di attenzione essendosi riscontrato che una parte della comunità cinese avrebbe ricevuto la somministrazione, nel paese d’origine, del vaccino (Sinovac) che allo stato attuale non è riconosciuto come valido dalla European Medicine Agency, circostanza che non consentirebbe neppure di sottoporsi ad una nuova somministrazione con uno dei vaccini riconosciuti dall’E.M.A .
Altro problema, in realtà secondo quanto riferito dai rappresentanti dell’ASL ormai risolto, attiene a quei cittadini che, pur avendo avuto accesso alla somministrazione vaccinale in Italia esibendo un documento di identità, non sono riusciti ad ottenere la certificazione verde perché sprovvisti di codice fiscale.
In effetti, è stato da tutti osservato come la normativa in materia di green pass non contempli la possibilità per le autorità regionali né locali di apportare deroghe, conseguentemente in assenza di autorizzazioni o validazioni da parte del comitato tecnico scientifico o del Ministero della Salute la questione non potrà trovare soluzione se non attraverso l’acquisizione del green pass facendo ricorso al tampone per chi sia già vaccinato con vaccini non riconosciuti dall’EMA.
Si è inoltre convenuto sulla assoluta necessità che comunque tutte le aziende debbano attenersi con rigore al dettato normativo vigente e, in tal senso il Console Wang Wengang ha assicurato il proprio diretto interessamento per la massima sensibilizzazione della comunità cinese attraverso le associazioni rappresentative presenti sul territorio, nell’intento di favorire opportune e dettagliate informazioni sulle procedure cui uniformarsi in materia sanitaria.
Resta fermo che i datori di lavoro dovranno responsabilmente impegnarsi a fare le dovute verifiche nei rispettivi stabilimenti.
Il Prefetto ha tenuto a sottolineare come la problematica rivesta caratteri di particolare delicatezza per i profili attinenti alla salute pubblica ed anche all’ordine pubblico.
Ha soggiunto come da alcuni mesi sono in corso accurati controlli ispettivi interforze presso le aziende del territorio volti ad accertare il rispetto della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sul rispetto delle norme contrattuali a tutela dei lavoratori.
Il Presidente della Regione, dott. Eugenio Giani, ha assicurato l’impegno di rappresentare agli organi centrali di governo la problematica oggetto dell’incontro affinchè si possa valutare, almeno nell’immediato, una soluzione temporanea che tenga conto dell’esigenza della continuità lavorativa.
L’incontro si è concluso con l’impegno, condiviso tra le Autorità e le Istituzioni presenti, di potenziare tutti i canali di informazione e comunicazione affinché si diffonda, quanto più possibile, all’interno della comunità di cittadini cinesi la conoscenza piena e consapevole delle prescrizioni nazionali in materia di obbligatorietà del green pass per accedere nei luoghi di lavoro.