L'allarme di Confesercenti Prato sul drastico calo dell'imprenditoria femminile causa pandemia
Numeri alla mano, Confesercenti Prato analizza l'economia post-pandemia soffermandosi sull'imprenditoria femminile in grave difficoltà anche in provincia.
Il Covid imprime una battuta d’arresto alla corsa che stava vivendo da sei anni l’imprenditoria femminile: il bilancio del 2020 certifica un calo dello 0,29% delle aziende guidate da donne, ovvero 4mila attività in meno rispetto al 2019. Lo si vede anche sul fronte occupazionale, dove il 70% dei posti di lavoro persi lo scorso anno apparteneva a donne.
L'allarme di Confesercenti Prato sull'imprenditoria femminile
“Nonostante la sua natura resiliente l’imprenditoria femminile non è riuscita a sfuggire agli effetti della pandemia, anche perché - spiega la neo presidente di Impresa Donna Confesercenti Prato - Martina Gucci del ristorante RistoBistrò – le difficoltà poste da lockdown e restrizioni nella dimensione familiare si sono scaricate principalmente sulle donne. Molte imprenditrici, in assenza di una rete di welfare che permetta loro di conciliare vita familiare e lavoro, si sono fermate. Ecco perché – aggiunge – bisogna fare di più, ripensando gli strumenti di sostegno e creandone di nuovi.
Sugli strumenti di sostegno alcune aziende guidate da imprenditrici donne “Ci hanno segnalato un fatto che richiede una immediata correzione e cioè quello di quelle donne che hanno dovuto interrompere la loro attività di imprenditrici per gravidanza, proprio nel 2019, anno che viene preso per riferimento per il confronto del fatturato con il 2020 che non vengano escluse per la seconda volta dai ristori”.
Le istituzioni locali, regionali e nazionali non possono non risolvere questo problema. Confesercenti Prato questo richiede alle istituzioni e alla politica. in virtù di ciò che le imprese guidate da donne rappresentano e delle battaglie che porta avanti sui temi dei diritti. Le istituzioni e la politica devono avere la stessa sensibilità, visto che se è vero che le leggi hanno caratteri universali, i criteri per fissarne i parametri dovrebbero avere lo scopo strumentali di fare in modo che quanti più soggetti possano avvantaggiarsene.
“Il valore del lavoro delle donne imprenditrici e libere professioniste, sottolinea Renzo Bellandi – presidente dalla Fiepet Prato (il sindacato dei bar e ristoranti) non dimentichiamolo, rappresenta una crescita per lo sviluppo economico del nostro territorio, le Istituzioni locali, regionali e nazionali non possono non tener conto del cambiamento, dell’evoluzione, sono fattori importanti che d’impatto riflettono sul potere economico e sociale”.
“Lo sforzo che le donne commercianti pratesi dovranno affrontare è molto elevato, necessita un cambio di marcia – conclude la Gucci – ovvero una visione più ampia nel riconoscere soprattutto dove vogliamo arrivare e come superare gli ostacoli normativi e burocratici che oggi abbiamo cercato di evidenziare”.
Infine Gucci e Bellandi ricordano che la Confesercenti Prato vuole promuovere e sostenere l’imprenditoria femminile nell’economia e nella vita dell’organizzazione.
“È un nuovo percorso che abbiamo intrapreso noi della Confesercenti di Prato e vogliamo contribuire al rafforzamento del tessuto socioeconomico pratese in totale parità di doveri e diritti con ogni altra forma di impresa, soprattutto in questo momento storico difficile che sta mettendo a dura prova tutte le aziende”.